Ercolano, protocollo d’intesa per ampliamento e riqualificazione Parco archeologico

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  • 26 Luglio 2024

Firmata al MiC l’intesa con la fondazione The Packard Humanities Institute e l’Istituto Packard per i Beni Culturali: nell’area intorno agli scavi saranno realizzati nuovi depositi archeologici, laboratori e nuovi uffici.

Dopo oltre venti anni di programmazione congiunta tra PHI e il Parco archeologico di Ercolano, di cui l’ultimo risultato è stata l’inaugurazione dell’antica spiaggia lo scorso 19 giugno, è stato firmato a Roma, al Ministero della Cultura, il protocollo d’intesa che segna l’inizio di una nuova pagina nel partenariato pubblico-privato per il Parco archeologico di Ercolano con la riqualificazione delle aree sud e est dell’Antica Ercolano.

Sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Direttore generale Musei, Massimo Osanna; il Direttore del Parco di Ercolano, Francesco Sirano; il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto; il presidente del Packard Humanities Institute (PHI) David W. Packard e il presidente dell’Istituto Packard per i Beni Culturali, Michele Barbieri.

L’intesa definisce le priorità degli interventi a partire dai nuovi depositi permanenti con i laboratori di restauro e la nuova sede del Parco archeologico con i relativi uffici. 

I nuovi edifici saranno arretrati dalla città antica verso Sud grazie alla donazione dalla parte delle fondazioni Packard di un’area estesa su più di 3 ettari, fino al 79AD occupata dal mare e poi in tempi recenti utilizzata per la coltivazione di piante ornamentali, acquistata con l’unico scopo di passare nella disponibilità dell’ente e consentire la liberazione dei bordi del sito dagli edifici moderni esistenti che migliorerà in modo significativo non solo l’esperienza immersiva dei visitatori di essere in una macchina del tempo e ma anche le viste verso il golfo dai quartieri della città moderna intorno al sito.

La svolta ormai in vista andrà ad abbracciare anche l’ampliamento degli spazi verdi e la creazione di un nuovo ingresso su corso Umberto I verso il mare e la realizzazione di un parcheggio a servizio degli edifici e dei visitatori. Tutto questo anche sempre nell’ottica di migliorare il rapporto tra la città antica e la città moderna con le più ampie ricadute sullo sviluppo del comune di Ercolano e la qualità di vita dei cittadini già comprovate con la rinascita in atto del quartiere Via Mare-Via Cortili.

“Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Il MiC è in campo per la rinascita e la valorizzazione. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico. Tutto questo si aggiunge alle attività già programmate dal Ministero che permetteranno di aumentare l’offerta all’interno di una vasta area già oggetto di interventi importanti, come la riapertura dell’antica spiaggia di Herculaneum e l’apertura recente del museo di Stabia, e creare le premesse per nuove azioni di tutela e valorizzazione di questo unicum mondiale. Rivolgo un sentito ringraziamento al presidente del Packard Humanities Institute, David W. Packard, per l’impegno assunto con questo accordo di collaborazione che garantirà una serie di attività di riqualificazione di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, insieme a Pompei, Oplontis e Stabia”, ha affermato il MinistroSangiuliano.

Per il Direttore Osanna“Il programma oggetto dell’accordo, che riprende una pluriennale, virtuosa collaborazione con la fondazione PHI guidata dal Dr. David W. Packard, è stato elaborato con una visione di lungo periodo e presenta un piano organico di interventi di tutela e valorizzazione, che permetterà di traghettare il parco verso una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi, sia per quanto riguarda la fruizione da parte del pubblico che per le opportunità di indagine e ricerca scientifica. Una buona pratica del Sistema museale nazionale che genererà, grazie alla collaborazione fra le istituzioni coinvolte e la fondazione filantropica, un impatto positivo esteso ben oltre i confini del parco, coinvolgendo l’intero territorio e la comunità”

“Si tratta di un progetto che non si esita a definire rivoluzionario. Ci sarà “un prima e un dopo” questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito. Una svolta che in pochi anni potrebbe produrre risultati paragonabili, se non persino più lungimiranti, con la grande operazione che Amedeo Maiuri vi svolse tra il 1927 e il 1961 – ha aggiunto il Direttore Sirano – Il sito, oggi dotato di uffici e aree di deposito inadeguati alle reali esigenze tanto attuali quanto future, diventerà un luogo all’avanguardia in campo internazionale sui temi della tutela e conservazione del patrimonio con particolare riferimento ai resti organici che costituiscono una delle più marcate peculiarità del Parco. Siamo a una tappa importante e all’avvio di un percorso che ci vedrà ancora più determinati per contribuire con il comune lavoro a realizzare una svolta che renda il giusto merito al luogo dove hanno avuto inizio nel XVIII secolo le prime campagne di scavo sistematico su scala urbana di un sito antico romano e delle prime, ancora embrionali e poi sempre più sviluppate, politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio”.

“È un giorno di grande importanza per la nostra comunità e per il patrimonio archeologico di Ercolano. L’accordo con il Packard Humanities Institute consolida il ventennale rapporto con la nostra città e rappresenta un ulteriore passo significativo verso la tutela e la valorizzazione delle nostre radici storiche, nonché un’imperdibile opportunità di crescita per il turismo culturale non solo a Ercolano, ma anche per l’area circostante. Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”, ha sottolineato il sindaco Buonajuto.

“Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto. Spero che i risultati positivi del nostro supporto possano incoraggiare altre fondazioni private a sostenere progetti simili in Italia”, ha dichiarato il dr. David W. Packard, presidente del Packard Humanities Institute.

PRIMI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE

– Ampliare gli spazi verdi e creare un nuovo ingresso da Sud su corso Umberto I verso il mare in modo da rendere il Parco parte integrante del tessuto urbano moderno come polmone verde e collegamento tra i quartieri più a sud e il centro di Ercolano;

– Liberare i bordi del sito dagli edifici moderni esistenti per risolvere i problemi dei fronti di scavo, migliorare sensibilmente la luce e il prospetto della città antica e creare le condizioni per estendere lo scavo archeologico verso sud est;

– Realizzare spazi di deposito permanente e laboratori all’avanguardia per le collezioni di reperti del Parco Archeologico commisurati non alle esigenze di oggi ma a quelle dei prossimi 50 anni e arretrati dall’area archeologica;

– Riqualificare con lungimiranza gli spazi di lavoro di PAE in termini di dimensione e qualità;

– Realizzare un parcheggio a servizio degli edifici e dei visitatori.

LE OPERE SI ARTICOLERANNO IN PIÙ FASI E LOTTI:

a.       Trasferimento del terreno acquistato dal PHI/IPBC al Parco;

b.       Avvio dell’iter amministrativo e di autorizzazione;

c.       Lavori di verifica della presenza di ordigni bellici;

d.       Bonifica ambientale del terreno acquistato dall’IPBC per l’ampliamento del Parco;

e.       Realizzazione dei due edifici;

f.        Realizzazione dei parcheggi;

g.       Sistemazione dei confini perimetrali e nuovo ingresso da corso Umberto I;

h.       Abbattimento degli edifici moderni esistenti sul terrapieno che prospetta sull’area archeologica nell’area sud est, da attuarsi una volta trasferiti i contenuti e le attività di tali edifici nelle nuove strutture. 

SECONDO APPUNTAMENTO AL PARCO DI ERCOLANO CON “LO SPETTACOLO DELL’ALBA” Dopo il grandissimo successo di giugno, tornano le visite guidate tra storia e musica alle prime luci del giorno Un format ideato da CoopCulture e ospitato dai più amati luoghi della cultura in Italia 20 luglio | 31 agosto 2024 Parco Archeologico di Ercolano

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  • 16 Luglio 2024

“Conoscevamo già gli scavi di Ercolano, ma le emozioni provate nel silenzio e nella luce dell’alba con questo evento sono state uniche nel loro genere”. Sono queste le parole con cui i visitatori entusiasti hanno commentato la bellezza de Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci, un appuntamento di grandissimo successo e apprezzamento di pubblico, andato in scena al Parco Archeologico di Ercolano lo scorso 29 giugno e nuovamente in programma il 20 luglio e il 31 agosto.

Ercolano è uno dei Parchi archeologici che nell’estate 2024 stanno ospitando questa produzione originale di Coopculture, diventando sede di un viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio alle prime luci del giorno.

Il Direttore del Parco Sirano dichiara: “Nell’antichità romana era previsto che all’alba nelle zone più frequentate di una città il passaggio fosse riservato solo ai pedoni. All’epoca l’alba si collocava tra la cosiddetta quarta vigilia e la prima ora del nuovo giorno. Le case si risvegliavano e le strade lentamente si popolavano di pedoni, schiavi, cittadini, commercianti e ogni sorta di faccendieri. Con i nostri passi su quelle stesse strade diventiamo protagonisti e riportiamo, accompagnati da musiche sublimi, la vita con i suoi suoni sui basoli, nelle domus, nei monumenti pubblici che improvvisamente non sono più ruderi ma parte della nostra identità e della nostra storia. Grazie a queste visite all’alba si diventa attori principali di conoscenza e insieme di cura di un luogo patrimonio dell’umanità. Condividiamo con piacere e interesse le proposte che vengono dai partner che collaborano con noi per il potenziamento dell’offerta culturale e la diversificazione dell’esperienza di conoscenza dell’antica Ercolano”.

La musica é il filo conduttore di un’esperienza suggestiva, declinata in una narrazione che attraversa epoche e culture, raccontando storie di grandezza e drammaticità e fondendosi con il grandioso paesaggio archeologico. Il programma musicale abbraccia un vasto repertorio, dalle musiche di Roberto De Simone, Benjamin Britten. W.A. Mozart, Gabriel Fauré, Jansug Kakhidze e brani della tradizione popolare campana, sarda, portoghese, interpretate dalla voce di Marina Bruno, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Daniele Sepe al sassofono. Sorpresa imperdibile l’esecuzione al sassofono dell’epitaffio di Sicilo che era vergato su un’iscrizione commemorativa di un defunto del II-I secolo a.C. (ritrovato in Turchia vicino l’attuale Aydin antica Tralles) e recava, caso unico, sulle parole la notazione musicale.

La narrazione degli archeologi e degli storici dell’arte si alterna alle note musicali e alle voci che accompagnano il visitatore in un viaggio sonoro attraverso il Mediterraneo, in luoghi ed epoche lontane. La musica, accuratamente selezionata per ogni esibizione, risveglia l’attenzione su arte e archeologia, esaltando ogni particolare della scenografia naturale.

La stampa interessata potrà partecipare all’evento del 20 luglio nel turno delle 5.30. È gradito un cenno di adesione alla mailercolano.ufficiostampa@cultura.gov.it

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

20 luglio | 31 agosto 2024

ore 5.30, 5.35,5.40, 5.45, 5.50

Ercolano

Parco Archeologico di Ercolano

MARINA BRUNO – voce

ENZO PIETROPAOLI – contrabbasso

DANIELE SEPE – sassofono

www.coopculture.it

Possibili contingentamenti ingressi nei momenti di elevata affluenza

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  • 8 Luglio 2024

Il Parco Archeologico di Ercolano si impegna per garantire la più ampia fruizione possibile ai propri visitatori, nel rispetto della sicurezza delle condizioni di visita e della tutela delle superfici decorate delle domus. Pertanto nei momenti di massima affluenza, come le giornate ad accesso gratuito, si potrebbero verificare brevi chiusure o contingentamenti degli ingressi contemporanei per l’accesso a singole domus.

Ci scusiamo per eventuali disagi e ringraziamo i nostri visitatori per la attiva partecipazione alla conservazione del nostro patrimonio culturale.

 

The Herculaneum Archaeological Park is committed to ensuring the richest visit possible, in compliance with a safe experience and, at the same time, with the protection of the decorated surfaces of the domus. Therefore, in moments of maximum attendance, such as days with free access, there could be brief closures or limited contemporary accesses to each domus.

We apologize for any inconvenience and thank our visitors for their active participation in the protection of our cultural heritage.

IL PARCO DI ERCOLANO, PRIMO SITO ARCHEOLOGICO A OSPITARE LO SPETTACOLO DELL’ALBA Passeggiate tra storia e musica nella bellezza del Mediterraneo Fino ad agosto CoopCulture propone visite all’alba con interventi musicali nei luoghi della cultura 29 giugno | 20 luglio | 31 agosto

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  • 26 Giugno 2024

Parco Archeologico di Ercolano

Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci, è l’appuntamento da non perdere del 29 giugno al Parco Archeologico di Ercolano con repliche il 20 luglio e il 31 agosto, una produzione originale CoopCulture, che fino ad agosto animerà alcune delle meraviglie storiche, artistiche ed archeologiche d’Italia. Ercolano è il primo Parco archeologico a diventare scenario per un viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio presentando alle prime luci del mattino il luogo in maniera del tutto inedita. La musica diventerà il filo conduttore di un’esperienza suggestiva, declinata in una narrazione che attraversa epoche e culture, raccontando storie di grandezza e drammaticità e fondendosi con il grandioso paesaggio archeologico. Il programma musicale abbraccia un vasto repertorio, dalle musiche di Roberto De Simone, Benjamin Britten. W.A. Mozart, Gabriel Fauré, Jansug Kakhidze e brani della tradizione popolare campana, sarda, portoghese, interpretate dalla voce di Marina BrunoEnzo Pietropaoli al contrabbasso e Daniele Sepe al sassofono.

“Siamo l’unico sito archeologico ad offrire questa possibilità in Campania e tra i pochissimi in tutta Italia. Noi amiamo Ercolano e questo luogo si ama a tutte le ore. Immaginate l’emozione di assistere al sorgere del sole in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia del Mediterraneo” dichiara il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano “Immaginate di percorre all’alba quelle stesse strade che duemila anni fa brulicavano di vita già da qualche ora. Vivere un luogo come questo accompagnati dalla musica e dai profumi del primo mattino arricchirà la memoria di un ricordo unico.” 

Un’esperienza multisensoriale che fonde la magia dell’alba con la potenza evocativa della musica attraverso secoli di storia e culture. La narrazione degli archeologi e degli storici dell’arte si alterna alle note musicali e alle voci che accompagneranno il visitatore in un viaggio sonoro attraverso il Mediterraneo, in luoghi ed epoche lontane. La musica, accuratamente selezionata per ogni esibizione, risveglia l’attenzione su arte e archeologia, esaltando ogni particolare della scenografia naturale.

Mettete la sveglia e concedetevi un’esperienza straordinaria con “Lo spettacolo dell’alba” che unisce arte, storia e musica.

La stampa interessata potrà partecipare all’evento del 29 giugno nel turno delle 5.30. E’ gradito un cenno di adesione alla mailercolano.ufficiostampa@cultura.gov.it

Il Parco Archeologico di Ercolano rimodula l’offerta con nuovi abbonamenti on demand e opportunità di partecipazione alle attività del Parco Visita il Teatro Antico entro fine giugno prima della pausa estiva di luglio e agosto

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  • 24 Giugno 2024

Da lunedì 1° luglio 2024 cambia l’offerta di bigliettazione del Parco Archeologico di Ercolano che lancia i nuovi abbonamenti on demand rivolti a specifici target di utenza: famiglie, giovani, singoli visitatori con l’intento di fidelizzare il proprio pubblico e proporre biglietti aperti per un anno intero in modo da rendere la partecipazione alle diverse iniziative più semplice e circolare, per offrire diverse modalità di partecipazione alle attività del Parco: l’abbonamento annuale – destinato soprattutto a residenti e turisti di prossimità – sarà rimodulato in tre diverse tipologie di card:

-ErcolanoCard per individuali al costo di euro 30, valida per 1 persona;

-ErcolanoCardFamily al costo di euro 58 per 2 adulti e minori accompagnati;

-ErcolanoCardYoung al costo di euro 5 per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni.

Tutti gli abbonamenti sono validi per 365 giorni dal primo utilizzo, quelli sottoscritti in precedenza e sino al 30 giugno avranno regolare validità sino alla loro scadenza naturale.

Dopo il recente ampliamento della zona espositiva dell’Antiquarium e la recentissima apertura dell’Antica Spiaggia, con la restituzione al pubblico di 3000 metri quadri di ulteriore spazio fruibile, di pari passo con il progressivo ampliamento dei percorsi e dell’offerta di visita al pubblico, dal 1° luglio i nuovi biglietti di accesso saranno i seguenti:

  • intero 16 €;
  • ridotto giovani tra i 18 e 25 anni non compiuti biglietto € 2;
  • accesso al Teatro Antico di euro 5;
  • integrato Parco e Teatro Antico di euro 19.

Al link www.coopculture.it/export/shared/corporate_docs/catalogoercolano2024.pdf pubblicato inoltre il catalogo dell’offerta didattica 2023/2024 di CoopCulture per le scuole che integra i programmi di studio con tematiche contemporanee e presenta nuovi format e modalità di fruizione sempre più attuali ed inclusive.

Ercolano è tutto l’anno! E’ questo l’intento con cui abbiamo pensato ad un biglietto unico che permetta l’accesso al Parco per 365 giorni – dichiara il direttore Sirano – Per un intero anno i visitatori potranno partecipare alle iniziative che proponiamo ciclicamente come anche alle novità che di anno in anno si affacciano in quella che è una vetrina dalle mille sfaccettature e possibilità. Attenzione per i pubblici, fidelizzazione degli appassionati ci guidano in un lavoro sempre più personalizzato e inclusivo”.

Prosegue intanto, ancora per tutto il mese di giugno, l’apertura del percorso sotterraneo del Teatro Antico del Parco Archeologico di Ercolano, la visita accompagnata per 6 gruppi di 10 persone si svolge il mercoledì e il sabato dalle 09:30 alle 16:30 (visita in lingua inglese alle ore 11.30 e 16.30); il tour al Teatro è un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi accompagnati dal personale del Parco. Nei mesi di luglio e agosto ci sarà una pausa estiva, per riprendere poi nel mese di settembre.

Archeologia, riapre al pubblico l’antica spiaggia di Herculaneum

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  • 19 Giugno 2024

Cartella stampa comunicato e galleria fotografica

 
Archeologia, riapre al pubblico l’antica spiaggia di Herculaneum
Inaugurazione oggi al Parco archeologico di Ercolano
 
Riapre, a partire da oggi 19 giugno 2024, l’antica spiaggia di Herculaneum, la prima all’interno di un parco archeologico.
All’inaugurazione, avvenuta questa mattina nel Parco archeologico di Ercolano, è intervenuto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, guidato nella visita dal Direttore del Parco Francesco Sirano.

La risistemazione dell’antica spiaggia giunge a conclusione di un percorso pluriennale di attività multidisciplinari di ricerca, scavo archeologico, restauro, ingegneria e architettura. L’antica Ercolano, città di mare, distrutta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C., rivive con la sistemazione finale, sull’onda di una progettazione donata dal Packard Humanities Institute nell’ambito del partenariato pubblico-privato denominato “Herculaneum Conservation Project” per restituire un’immagine il più possibile vicina a come si presentava prima dell’eruzione.

I visitatori, da oggi, possono passeggiare liberamente sull’intera superficie e immergersi nella magia della città lambita dal mare.

Il nuovo assetto dell’intera area dell’antica spiaggia, finanziato nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli coordinato gestito dall’Unità Grande Pompei, condurrà nel breve termine all’arricchimento dell’esperienza di visita del Parco e nel medio termine alla ricongiunzione dell’area archeologica principale con la Villa dei Papiri, disegnando così un piano di azione di ampio respiro culturale per i prossimi anni e per il futuro del Parco.

Negli ultimi decenni questa area è stata progressivamente interessata da corrosione e decadimento, determinati da una miscela di fattori naturali legati alla veicolazione delle acque piovane e di risalita, che avevano trasformato la spiaggia in una sorta di acquitrino, con connessi pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio. Data la complessità dei problemi da affrontare è stato adottato un approccio multidisciplinare per restituire la spiaggia alla sua sicurezza e fruibilità, con la realizzazione di un’area percorribile e la valorizzazione del fronte a mare della città antica, con l’offerta di una percezione completamente rinnovata al visitatore dell’antica Herculaneum.

Questo sito è stato enormemente riqualificato e sta diventando un gioiello. Siamo all’interno dell’area archeologica tra le più importanti del mondo con Pompei, Oplontis ed Ercolano e stiamo lavorando tantissimo anche in termini di risorse. Nella legge di bilancio abbiamo stanziato nuove risorse per gli scavi. Inoltre abbiamo previsto che nello Spolettificio di Torre Annunziata dovrà nascere un polo museale e pensiamo che tutto ciò possa rappresentare anche una grande occasione di sviluppo socio-economico per i nostri territori – ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Il Parco archeologico di Ercolano è una grande memoria storica e il valore della storia, come diceva Benedetto Croce, è sempre un fatto contemporaneo. La storia è una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi rinveniamo gli strumenti con i quali interpretare il presente e prefigurare ‘vichianamente’ il futuro”, ha aggiunto il Ministro.

Il Gen. B. dei Carabinieri, Giovanni Capasso, Direttore Generale dell’Unità Grande Pompei, ha detto: “Nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli, in qualità di Direttore per il supporto all’attuazione dei programmi del MiC, nonché rappresentante legale dell’Unità Grande Pompei, svolgo il ruolo di Referente Unico del Ministero della Cultura. La predetta Unità segue l’attuazione, il monitoraggio fisico, procedurale, economico e finanziario degli interventi del CIS VEPONA, proposti dall’UGP, assicurando al beneficiario del finanziamento il proprio sostegno in ogni fase del procedimento amministrativo e attuativo dell’intervento. Il CIS VEPONA rappresenta lo strumento individuato dal legislatore per l’attuazione del Piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito UNESCO 829 ‘Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata’, aggiornato e approvato dal Comitato di Gestione nel 2022, in cui, uno degli interventi prioritari, è stato individuato nel ‘Miglioramento del Parco archeologico di Ercolano e del suo rapporto con il territorio’ in considerazione dell’importanza che il rilancio di questo sito potesse avere per l’intera economia dell’area e per il potenziamento della sua attrattività turistica. In tale scenario, vanno inquadrate le azioni previste nel Piano strategico dell’Unità Grande Pompei, tra cui l’intervento denominato Lavori per la valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano e il ricongiungimento alla visita della Villa dei Papiri negli scavi nuovi, per un importo pari a € 3.437.480,01, a valere sul FSC 2014-2020 (ex Del. CIPE n.10/2018), confluito nel Piano Sviluppo e Coesione del Ministero della Cultura (Del. CIPESS n.7/2021 ss. mm. ii.). Per l’attuazione di questo intervento è stato siglato un Accordo tra l’Unità Grande Pompei e il Parco Archeologico di Ercolano nel giugno 2021. Oggi, dopo tre anni di intenso lavoro finalizzato alla valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano, mediante il drenaggio e il riempimento dell’area occupata anticamente dall’ arenile, viene data la possibilità ai visitatori di accedere liberamente sull’intera zona e di comprendere le dinamiche che hanno portato al seppellimento della città. Il prosieguo dei lavori, costantemente monitorati dall’Unità Grande Pompei, consentirà a breve il ricongiungimento della spiaggia all’area dei nuovi scavi ove è presente la Villa dei Papiri”.

Il Direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano ha aggiunto: “L’antica spiaggia è un luogo straordinario e unico al mondo. Per conservarla per il futuro abbiamo ridotto il rischio di continui allagamenti e i pericoli per la stabilità dei fronti di scavo e del fronte a mare della città antica, rivedendolo oggi come gli antichi romani. Ripristiniamo il paesaggio del 79 d.C. e lasciamo che tutti nuovamente passeggino sulla spiaggia. Se giriamo la testa dove un tempo era il mare, diventiamo esploratori moderni dell’immensa coltre di flussi vulcanici che ricoprì la città in poche ore e non possiamo sottrarci dal condividere quasi il senso di totale annientamento della nostra condizione umana di fronte all’evidenza del cataclisma del 79 d.C. Siamo sul luogo dove la ricerca archeologica ha messo in luce le prove che più di 300 disperati cercarono inutilmente di essere salvati grazie ad una vera e propria operazione di protezione civile diretta dall’ammiraglio e insigne studioso romano Plinio il Vecchio. Questo progetto ci permette ora di associare all’estremo interesse storico archeologico anche quello topografico e urbanistico dal momento che è ora possibile apprezzare su un’area di più di 3000 mq, in modo ravvicinato, e direi quasi da protagonisti, l’unico fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato. Le ricerche iniziate negli anni ’80 del secolo scorso hanno riportato alla luce un campione antropologico unico rappresentato da oltre 300 vittime dell’eruzione, in gran parte rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo. Dopo alcuni interventi negli anni ‘90 del 900, grazie al partenariato pubblico privato con il Packard Humanities Institute (PHI), l’area è stata inserita all’interno di una strategia mirata a scavi, ricerche, conservazione e fruizione secondo approcci innovativi basati sulla multidisciplinarità degli interventi programmati e con straordinaria risultati come la scoperta del soffitto in legno policromo del salone principale della casa del Rilievo di Telefo. Nella primavera del 2021 sono ripresi i lavori in questo settore così importante dell’area archeologica, con un progetto complesso ed ambizioso che punta a ridisegnare e valorizzare l’antico litorale ercolanese, restituendolo ad una fruizione potenziata e ad una più immediata comprensione delle dinamiche insediative e di seppellimento del sito. Interessanti dati sono emersi dai primi lavori, con il rinvenimento di migliaia di reperti lignei, perlopiù appartenenti alle coperture degli edifici divelte e scaraventate sulla spiaggia dalla violenza dei flussi piroclastici del 79 d.C. oltre a molti frammenti di tegole e coppi ed alcuni frammenti di marmi e di colonne in marmo”.

Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato del Packard Humanities Institute, ha sottolineato: “Vedere questa svolta dell’area fronte mare della città antica portata a termine è una soddisfazione immensa per il ricco team interdisciplinare che l’hanno portato a termine, sia professionisti incaricati dalla fondazione Packard Humanities Institute, sia funzionari MIC. Moltissime delle nostre azioni più importanti in oltre 20 anni di partenariato sono state invisibili, il ripristino delle fogne antiche, i cicli pluriennali di manutenzione programmata ne sono ottimi esempi. Ma qui finalmente un radicale cambiamento all’esperienza dei visitatori che insieme alla riqualificazione di Via Mare cambiano per sempre l’assetto di questo sito“.

 

L’antica spiaggia: una storia scritta sulla sabbia

La documentazione fotografica d’archivio legata ai lavori di scavo degli anni ’90 mostra la presenza, nella zona della spiaggia, di una piattaforma in tufo segnata da lunghe incisioni parallele che furono interpretate come segni lasciati nel tufo dalle chiglie delle barche. Indagini recenti hanno dimostrato che il litorale nel corso dei secoli ha più volte cambiato il proprio livello alzandosi e abbassandosi almeno dal III secolo a.C. In quel momento il banco di tufo era parzialmente fuori dal mare: il tufo veniva estratto per utilizzarlo come materiale di costruzione e le onde del mare hanno modellato la superficie tufacea con delle incisioni parallele e curvilinee. Inoltre il progressivo abbassamento del livello del banco, a causa di fenomeni legati al vulcanesimo, insieme all’azione delle onde ha depositato le sabbie che hanno progressivamente creato la spiaggia romana del 79 d.C. L’antica spiaggia appariva come una spiaggia di sabbia vulcanica di colore nero da cui emergeva, in alcuni punti, la piattaforma tufacea sottostante. Aveva una leggera inclinazione verso il mare la cui linea di battigia doveva trovarsi pressappoco dove oggi termina l’area di scavo. Sulla spiaggia non si svolgevano solo attività marinare, ma era usata anche per raggiungere la città e per salire attraverso delle rampe verso le case affacciate direttamente sul mare e per rifornire le terme di suburbane di legna. Nella notte dell’eruzione del 79 d.C. oltre a più di 300 fuggiaschi, sulla spiaggia c’erano anche animali tra i quali muli e cavalli. I fuggiaschi furono sorpresi nel cuore della notte dall’arrivo della prima nube ardente che, con una temperatura di oltre 400° e una velocità di 80 kmh, raggiunse la città e provocò la morte istantanea, per shock termico, di tutti gli abitanti. L’arrivo delle ondate di fango vulcanico dal Vesuvio ricoprí poi i resti dei loro corpi, sigillandoli nella posizione in cui si trovavano al momento della morte. Dallo studio di questi scheletri sono stati ricavati importanti dati biologici sull’alimentazione e sulle malattie degli antichi ercolanesi. I fuggiaschi avevano portato con sé oggetti preziosi, come gruzzoli di monete e gioielli, ma anche lucerne per farsi luce nella fitta oscurità provocata dall’eruzione e le chiavi di casa, segno che avevano avuto il tempo di chiudere le porte prima di fuggire. 

A fine 2021 l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante, trascinato dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. Lo scavo di laboratorio del pane di terra che racchiudeva la sacca ha evidenziato che all’interno essa conteneva un porta monete di legno con uno scompartimento all’interno del quale vi erano degli anelli, e alcune tavolette per scrivere sempre di legno, il cui contenuto ci sarà chiarito dal prosieguo del micro scavo. Sull’antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, grandi travi, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Tutto questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo

 

Il progetto

Grazie a questo progetto le acque sorgive naturali e l’acqua raccolta dalle antiche fogne della città, che come in antico scaricano sulla spiaggia, sono messe sotto controllo e in parte riutilizzate. In questo modo sono stati eliminati i continui allagamenti che mettevano in pericolo la stabilità dei fronti di scavo e dei monumenti antichi e avevano creato un paesaggio paludoso mai esistito su questo sito. La spiaggia ha assunto l’aspetto di come si presentava prima dell’eruzione e i visitatori possono ammirare il fronte a mare dell’antica Ercolano passeggiando liberamente sull’intera superficie.

Infatti, in mancanza di adeguati sistemi di raccolta e smaltimento ed a causa della difficile manutenzione, la spiaggia fino ai primi anni 2000 si presentava come zona paludosa con accumuli di acqua e vegetazione infestante. L’antico litorale ercolanese non è mai stato fruibile da parte del pubblico, se non per una limitata fascia a ridosso dei fornici occidentali dove, per mezzo di una passerella metallica, ora rimossa nell’ambito delle attuali opere, era possibile avvicinarsi alle strutture e scorgere i calchi degli scheletri dei fuggiaschi rinvenuti durante le precedenti operazioni di scavo.

Questa sistemazione finale è stata preceduta da studi, ricerche e da un progetto pilota condotto in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project tra il 2008 ed il 2010.

Data la particolare ubicazione dell’antica spiaggia, sottoposta di circa 3 m rispetto al livello del mare, di primaria importanza sono le opere idrauliche, per raccogliere le acque, sia sorgive che convogliate dalla città antica a seguito della riattivazione delle originali fogne nell’ambito di precedenti lavori.

Da aprile 2011 è stato realizzato lo studio archeologico della storia plurisecolare dell’antica spiaggia di Ercolano e degli edifici prospicienti. Da aprile 2021 sono stati eseguiti limitati scavi e pulizia archeologica, trovando  tracce della  sabbia antica ancora in aderenza alle murature del fronte costruito; la stessa sabbia è stata rinvenuta sul banco tufaceo emerso dopo la rimozione dello strato di melma che lo ricopriva. Grazie anche allo studio dei documenti di archivio, oggi sappiamo che al momento dell’eruzione del 79 d.C. tutto l’antico litorale era coperto da uno strato di sabbia di spessore variabile. Su questa base è stata studiata una sistemazione che consiste nella creazione di una superficie sulla quale camminare in graniglia di basalto posizionata in maniera tale (stabilizzata con un’armatura alveolare) da essere carrabile e accessibile anche da parte di disabili, e piccoli mezzi per la manutenzione.

La rete idraulica di raccolta e drenaggio delle acque è stata messa in opera direttamente sul banco tufaceo, che è stato poi ricoperto con uno strato protettivo di ghiaia lavata in funzione drenante. Per ricreare il livello della spiaggia del 79 d.C. (eliminato durante gli scavi della fine del 1900), lo strato di riempimento vero e proprio è costituito da materiale di pezzatura variabile, decrescente dal basso verso l’alto, di cui l’ultimo strato costituisce il piano di posa dell’armatura alveolare ricolmata di graniglia di basalto. La stratigrafia per la ricopertura del banco tufaceo antico è altamente permeabile e consente il deflusso delle acque meteoriche che insistono direttamente sulla spiaggia e quello delle acque sorgive disperse ed il convogliamento delle stesse nelle vasche di raccolta esistenti; inoltre, gli spessori dei vari strati che costituiscono il riempimento sono calibrati per poter raggiungere le antiche quote di calpestio dell’area.

La scelta dell’utilizzo di graniglia di basalto come finitura superficiale, quindi materiale locale e di colore grigio, è tesa a rievocare l’aspetto dell’antico litorale al momento dell’eruzione, vale a dire ricoperto di sabbia scura. Inoltre, questa soluzione offre vantaggi dal punto di vista funzionale, tra cui l’ottenimento dello stesso grado di permeabilità all’acqua sull’intera superficie della spiaggia, senza nessun pregiudizio per gli strati di riempimento e drenaggio sottostanti; la facilità delle opere di manutenzione, che consistono nella ricopertura periodica delle celle dell’armatura alveolare, in maniera manuale e con l’ausilio di attrezzature comuni da cantiere (pale, rastrelli ecc.), recuperando la stessa graniglia che ha subito movimenti a seguito del passaggio delle persone e dei mezzi, o dell’azione dell’acqua piovana.

Infine, l’impianto di illuminazione contribuisce ad arricchire ancor di più la percezione dell’invaso della spiaggia ed a valorizzare il fronte mare della città antica durante le visite e gli eventi serali.


Campionatura raffigurante la stratigrafia del materiale di riempimento dell’area dell’antica spiaggia


Campioni di graniglia di basalto per lo strato di finitura


L’antica spiaggia al termine del progetto – fotoinserimento HCP.(Versione diurna)


Vista notturna dell’antica spiaggia al termine del progetto – fotoinserimento HCP.

L’ultimo fuggiasco di Ercolano e i suoi averi

A fine 2021 l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo adulto dalla corporatura robusta, di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante o ancora potrebbe essere stato sbalzato dall’area della terrazza sacra sovrastante l’antica spiaggia. Data la posizione del corpo, sospeso nel deposito di cenere vulcanica, l’uomo doveva essere in piedi al sopraggiungere del primo flusso piroclastico. Rivolto verso la città, di certo vide arrivare l’enorme nuvola di cenere e gas bollenti, un attimo prima di essere ucciso all’istante e abbattuto dall’ondata di calore che scendeva dal vulcano a centinaia di chilometri l’ora. All’impatto la vittima subì lo stesso destino delle altre 330 già ritrovate negli anni addietro, le altissime temperature del flusso che lo investì provocarono l’evaporazione immediata dei tessuti e lo scheletro fu imprigionato nella massa di cenere, gas e detriti trascinati. 

Nell’ambito dello scavo in laboratorio è stata evidenziata una sacca in tessuto grezzo con all’interno contenere un porta monete di legno con uno scompartimento con degli anelli, e alcune tavolette per scrivere anch’esse di legno. Sull’antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Particolarmente notevole una grande trave di legno lunga più di 11 metri. Anche questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo.

Il ritrovamento ha dato il via ad uno studio transdisciplinare. Nel tempo trascorso le metodologie di indagine si sono totalmente rivoluzionate e oggi si è in grado di trarre molte più informazioni. 

Casa dell’Erma di bronzo

Gli interventi del Parco sull’atto vandalico da parte di un turista portoghese

Il dipinto murale con decorazione in terzo stile, posto in uno dei cubicoli che affacciano sull’atrio della domus dell’Erma di Bronzo è stato vandalizzato il 2 giugno del 2024. Le telecamere poste all’interno dell’ambiente hanno ripreso l’uomo nel momento stesso in cui ha deturpato il dipinto, apponendo su una superfice di 15 dmq, una firma/scritta con un pennarello indelebile con punta “a scalpello” larga 15 mm.

L’inchiostro nero, nonostante la parete dipinta fosse stata tratta in passato con un protettivo che ha svolto un effetto “barriera”, è purtroppo penetrato all’interno degli strati sottostanti perché la superfice presenta micro fratture diffuse.

Dal giorno successivo, in collaborazione con il partner privato Herculaneum Conservation Project sono stati avviati i primi test campione con  solventi per valutare la solubilità dell’inchiostro.

I test hanno previsto l’utilizzo di solventi simili a quello prescelto per risolvere un simile problema occorso ad un dipinto di Mark Rothko vandalizzato nel museo Tate Modern di Londra. Per il caso di Ercolano, l’applicazione ha previsto un adattamento speciale consistito in un impacco assorbente steso in seconda battuta, con tempi di contatto prolungati, per poter estrarre il più possibile la parte di vernice penetrata al di sotto del protettivo ed assorbita dall’intonaco originale.

Le operazioni sono in corso e prevederanno anche il trattamento degli intonaci sottostanti, moderni, anch’essi deturpati da graffiti di altri visitatori sconsiderati del passato (le firme si fermano quasi tutte al 2005/2007). L’intera domus sarà oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, già progettato e la cui gara d’appalto è in fase conclusiva. L’intervento sarà indirizzato alle superfici decorate antiche e gli intonaci moderni dell’atrio e degli ambienti circostanti.

Attualmente si stima che il costo di tali lavori si aggirerà sulle migliaia di euro.

Restauro conservativo delle strutture e delle superfici decorate delle domus più importanti di Ercolano

L’intervento si inserisce nella più ampia attività di manutenzione e restauro programmati che ha il principale scopo di salvaguardare l’area archeologica di Ercolano in forma sostenibile, nel lungo periodo. E di rendere fruibile il patrimonio al pubblico. In particolare, con questo progetto saranno riaperti alla fruizione, dopo molti decenni di chiusura sei delle più importanti domus dell’antica Ercolano: Apollo Citaredo; Atrio a Mosaico; Casa a Graticcio; Colonnato Tuscanico; Mobilio Carbonizzato; Sacello di Legno.

I singoli interventi sono accomunati da un approccio interdisciplinare e dall’obiettivo di portare tanto le strutture quanto le superfici decorate ad un livello di conservazione tale da poter inserire anche queste domus all’interno del sistema di manutenzione ordinaria che il Parco svolge che è la metodologia utilizzata con successo dall’Istituto.

INTERVENTI PROGETTATI

Gli interventi riguardano il patrimonio archeologico, architettonico e gli apparati decorativi delle seguenti domus: Apollo Citaredo; Atrio a Mosaico; Casa a Graticcio; Colonnato Tuscanico; Mobilio Carbonizzato; Sacello di Legno.

Casa dell’Apollo Citaredo

• demolizione e ricostruzione di tutti i solai esistenti con tecniche migliorative rispetto ai solai realizzati in precedenza, ivi compresa la ricostruzione del solaio di copertura del tablino, ora dotato di un’ammalorata copertura in policarbonato su struttura in tubo-giunto ormai ossidata;

• nuova copertura dell’atrio, dettata da necessità di protezione e consolidamento, da realizzare con tecnica mista (provvisoria/definitiva);

• ricostruzione solaio della bottega Thermopolium che si affaccia sul Decumano massimo, dettata da necessità di protezione e consolidamento;

• sostituzione della quasi totalità degli architravi ammalorati (sia in putrelle, sia in c.a. e in legno) con nuove travature in legno costituito da essenze resistenti in ambienti umidi;

• consolidamento delle murature in sommità con cordolature non rigide costituite da muratura armata con strati di fibre di vetro; 

• consolidamento delle murature sia mediante operazioni di cuci-scuci, inserimento di diatoni ed iniezioni di malta.


Casa dell’Atrio a Mosaico

• scomposizione e ricomposizione del sistema di copertura solai + tettoie e verande degli ambienti del peristilio orientali;

• scomposizione e ricomposizione copertura inclinata ambiente 35, con nuovo sistema di sostegno contenente la trave di legno carbonizzata;

• diffusa sostituzione di architravi ammalorati, soprattutto in prossimità dell’ingresso secondario alla casa;

• scomposizione e ricomposizione del solaio dell’amb. 7 (parte ribassata della oecus aegyptius);

• scomposizione e ricomposizione della copertura sull’ambiente 31;

• consolidamenti murari negli ambienti ove vanno ricomposti solai e coperture e lungo il colonnato del peristilio


Casa a Graticcio

• completamento della ricomposizione dei solai di copertura del fronte verso il cardo IV, parzialmente eseguita nel 2014;

• scomposizione e ricomposizione della copertura in coppi ed embrici del balcone;

• smontaggio e il rimontaggio integrale del meniano con la sostituzione degli elementi lignei con elementi in legno con essenza resistente all’umidità;

• restauro e ricostruzione parziale dei solai di interpiano senza lo smontaggio dei tramezzi e dei solai di copertura e con il parallelo mantenimento di pavimenti e mobili in situ;

• smontaggio e messa in sicurezza dei gradini appartenenti alle scale carbonizzate con relativa messa in opera di teche calpestabili, protezione degli oggetti e mobili carbonizzati, accesso al balcone esterno e all’ambiente 13;

• trattamento e/o rifacimento degli architravi esistenti ammalorati, rifacimento di alcune delle creste murarie, con previsione di rinforzo di talune con tecniche di ‘muratura armata’: opere di consolidamento murario in alcune aree specifiche;

• accessi/distribuzione piano terra per consentire la circolazione dei visitatori.


Casa del Colonnato Tuscanico

• Scomposizione e ricomposizione del solaio del tablino (amb. 3) la cui struttura lignea risulta particolarmente marcescente, soprattutto a livello di assito;

• interventi di manutenzione straordinaria diffusi con sostituzione di architravi marcescenti o ammalorati e rifacimento delle creste murarie;

• peristilio: riallineamento dei colonnati e ricostruzione critica di capitelli, trabeazione e solaio, con relative operazioni di stacco e ricollocamento dei resti lignei;

• ricostruzione di solai lignei sugli ambienti 17 e 18, ora protetti da una copertura provvisoria;

• scomposizione e ricomposizione del solaio del piccolo ambiente 20, che rappresentava lo sbarco della scala di accesso ai primi piani dal III cardo;

• consolidamenti murari


Casa del Mobilio Carbonizzato

• smontaggio, consolidamento e riposizionamento delle colonne del piano superiore che si affacciano sull’atrio, per consentire la fruibilità in sicurezza dell’atrio da parte del pubblico;

• scomposizione e ricomposizione dei solai degli ambienti 3 e 4 adiacenti all’atrio;

• rifacimento di alcuni architravi che fungono anche da teche per le travi in legno carbonizzato.


Casa del Sacello di Legno

• Pulizia del piano pavimentale in cocciopesto dell’atrio;

• riempimento delle lacune del piano pavimentale dell’atrio;

• sostituzione di alcuni architravi ammalorati;

• consolidamento della scala in muratura.

Scarica qui tutte le foto ufficiali

 

Ercolano, mercoledì 19 giugno Ministro Sangiuliano a riapertura Antica Spiaggia cittadina

  • paerco stampa
  • 18 Giugno 2024


Mercoledì 19 giugno 2024 (ore 11), il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, accompagnato dal Direttore Francesco Sirano, sarà al Parco archeologico di Ercolano per la riapertura dell’antica spiaggia cittadina, di nuovo fruibile in seguito a un progetto di recupero, attuato dal Parco archeologico, in partenariato pubblico-privato con il Packard Humanities Institute (PHI) e con un finanziamento CIS Vesuvio. 

Si tratta di un sito di straordinario interesse che corrisponde al luogo dove, secondo le ricerche archeologiche, più di 300 uomini cercarono inutilmente di salvarsi durante l’eruzione del 79 d.C, grazie ad una vera e propria operazione di protezione civile diretta dall’ammiraglio e insigne studioso romano Plinio il Vecchio.

Il sito sarà, poi, riaperto al pubblico nella stessa giornata di domani dalle ore 15. 

Modalità di accredito

Giornalisti e fotocineoperatori interessati a partecipare possono inviare richiesta di accredito, entro e non oltre le ore 22 del 18 giugno 2024, inviando una e-mail all’indirizzo ercolano.ufficiostampa@cultura.gov.it, indicando nome, cognome, testata e tessera professionale.

N.B. L’ingresso è previsto da via dei Papiri ercolanesi, con la possibilità di parcheggiare all’ingresso del Parco.

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