Il Parco Archeologico di Ercolano alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum

  • paerco
  • 24 Ottobre 2017

Il Parco Archeologico di Ercolano alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum
con l’esposizione di reperti direttamente dai depositi

Il Parco Archeologico di Ercolano prende parte al ventennale della Borsa del Turismo Archeologico di Paestum con uno stand basato sulle peculiarità del sito archeologico e del territorio. E’ l’occasione per uscire dagli stretti confini del sito archeologico, una possibilità per mostrare al pubblico tesori custoditi nei depositi: “la decisione di prendere parte ad una fiera destinata agli operatori turistici, ancorché specialistica e di alto profilo culturale, è il chiaro messaggio per comunicare che il Parco e i suoi reperti devono essere sempre di più accessibili ” – così dichiara il Direttore del Parco Francesco Sirano – “Lo stand non è una mostra, è una promessa e insieme una sfida! L’anno prossimo, per il 280° anniversario dall’inizio degli scavi 1738-2018, prevedo che i reperti saranno usciti tutti dai depositi” – continua Sirano – “con un’esposizione diffusa per spingere l’intero territorio circostante l’area archeologica a riappropriarsi del patrimonio da decenni custodito nei depositi. Siamo a Paestum per presentare le sfide e le modalità di lavoro con cui il Parco intende affrontare la fruizione del turismo archeologico”.
Il Parco Archeologico di Ercolano è alla Borsa con uno stand condiviso con il MAV (il Museo Archeologico Virtuale) e con il Parco Nazionale del Vesuvio. Si tratta dei tre principali attori sul territorio strettamente coinvolti nella storia archeologica del luogo. Non il Parco isolato nello stand ma il territorio dove l’unione e la collaborazione creino un nuovo movimento di un turismo qualificato e partecipato.
La stessa articolazione dello stand richiama il contesto naturale, attraverso un cono stilizzato che ricorda il Vesuvio, seppure solo nel profilo, all’interno del quale ci saranno proiezioni a cura del MAV e del Parco Nazionale del Vesuvio, oltre a tre teche concepite come finestre aperte su uno scorcio del panorama della vita materiale del sito.
“L’unione dell’aspetto naturale e della vicenda umana sono la vera ricchezza del Parco, che deve diventare catalizzatore delle energie positive” –continua Sirano – “Uno spazio che porrà al centro anche le persone e i talenti del nostro territorio. Giovani intraprendenti che già lavorano nella promozione culturale che animeranno lo stand con attività didatticheNon dimentico le sfide proprie del Parco, quelle di conservare e valorizzare le sue stesse peculiarità, fra tutte il fatto di essere l’unico luogo del mondo romano antico ad avere restituito materiale organico in grande quantità insieme a molti mobili di legno, perfettamente leggibili e apprezzabili ancorché carbonizzati. Ed è tra i miei principali obiettivi” – termina il direttore Sirano – “di tirare fuori dall’oscurità, questa volta non della lava del vulcano ma dai magazzini, questi eccezionali reperti, peraltro tutti restaurati”.