Premio Terre di Campania edizione 2023 al Direttore del Parco di Ercolano Francesco Sirano

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  • 16 Dicembre 2023

Giunto alla 10ª edizione il Premio Terre di Campania, nato con lo scopo di premiare personalità eccellenti, originarie della Campania o operanti sul suo territorio, distintesi particolarmente per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio, vede il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, ricevere il Premio Terre di Campania sezione Archeologia. 

Onorato il Direttore Sirano interviene “E’ un premio che condivido con tutto lo staff che quotidianamente lavora con serietà e dedizione nella tutela e valorizzazione di questo patrimonio dell’Umanità di cui mi è stata affidata la Direzione. Catalizzare attività culturali e allargare la rete fatta di nodi e connessioni istituzionali, formative, di ricerca, di sperimentazione e di concreta esperienza di conoscenza oltre i confini fisici del Parco: questa è una delle nostre missioni insieme alla costruzione di un’identità condivisa. Sento il dovere di ringraziare l’organizzazione per il riconoscimento ricevuto, e sono sicuro che rappresenterà un incentivo per un percorso ancora più coinvolgente.” 

Il premio Terre di Campania è nato dalla volontà di portare alla luce valori umani e sociali che nutrono il saper fare e la voglia di coltivare il bello e il buono presente nel nostro territorio.

L’APS Terre di Campania è volta alla realizzazione di progetti di promozione del territorio della nostra regione, in particolar modo quanti mirano a valorizzare e promuovere il buono e il bello della nostra regione.   

La consegna del Premio Terre di Campania è avvenuta venerdì 15 dicembre presso il Santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia.

Al via l’ultimo mese della mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” Fino a fine anno in esposizione alla Reggia di Portici i preziosi reperti in legno del Parco

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  • 30 Novembre 2023

Mille sono gli usi degli alberi, in mancanza dei quali non sarebbe possibile vivere. Con l’albero solchiamo i mari e avviciniamo le terre l’una all’altra, con l’albero costruiamo le case. Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XII, 2

C’è ancora un mese di tempo per poter visitare la Mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” scrigno privilegiato fino al 31 dicembre 2023 del patrimonio di reperti in legno assolutamente unico provenienti dall’antica Ercolano, allestita in un luogo anch’esso unico quale la splendida Reggia di Portici, residenza estiva della famiglia reale borbonica, sede dell’Herculanense Museum e oggi straordinario laboratorio di ricerca e luogo della cultura grazie alla presenza del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.

E’ trascorso quasi un anno dalla inaugurazione della Mostra sui legni alla Reggia di Portici –dichiara il Direttore Sirano– e in quest’anno sono stati migliaia i visitatori che hanno colto l’occasione di godere dell’offerta culturale integrata Reggia- Parco Archeologico grazie ad un progetto condiviso con entusiasmo e coraggio dalla Città Metropolitana di Napoli, dal Dipartimento di Scienze Agrarie, dal Centro MUSA e dal Parco Archeologico di Ercolano, con il sostegno della Regione Campania. E’ una mostra che porta su di se non solo gli eccezionali valori storico archeologici dei mobili di legno dell’antica Ercolano, non solo l’interesse artistico e architettonico della reggia di Portici, ma anche il lavoro e la costante cura da parte di decine e decine di persone grazie al cui straordinario impegno essa è stata resa possibile. Anzi si potrebbe quasi dire che il legno, questa materia così particolare, quotidiana, sopravvissuta inaspettatamente ad una immane catastrofe, abbia compiuto l’ulteriore miracolo di attirare intorno a sè tanta positiva energia da parte della comunità coinvolta nella gestione, così come da parte dei visitatori”.

In concomitanza dell’ultimo mese di programmazione, una nuova occasione di approfondimento del tema con il lancio sui canali social delle Schegge del Parco Archeologico di Ercolano, il nuovo format di minivideo il cui spunto proviene proprio dalla Mostra Materia con un linguaggio veloce e immediato rivolti ad un pubblico interessato anche a chiavi di lettura più fresche e innovative.

Ogni informazione per i visitatori interessati ad approfittare dell’ultimo mese della Mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” sul sito dedicatowww.materiainreggia.it , l’invito è di regalarsi il biglietto cumulativo di € 15,00 che permette accesso a Parco Archeologico di Ercolano, Mostra Materia, ma anche alla Reggia di Portici, all’Herculanense Museum e all’Orto botanico.

 

Il Parco Archeologico di Ercolano pronto a lanciare Le schegge del Parco il nuovo format di minivideo sui canali social dal 9 novembre

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  • 7 Novembre 2023

E’ la Mostra Materia Il legno che non bruciò a Ercolano in corso alla Reggia di Portici quella che offre lo spunto per la nuova sperimentazione del Parco Archeologico di Ercolano Le schegge, serieincentrata su linguaggi, tempi, modi, forme espressive più rapide, immediate, veloci, rivolte ad un pubblico interessato anche a chiavi di lettura più fresche e innovative.

Le Schegge, on line sui canali social del Parco a partire dal 9 novembre, evocano anche nel titolo questa loro essenza, residui solo apparentemente inutili di una lavorazione che non perde mai di vista il prodotto finale. E’ così che ogni Scheggia prende spunto da uno dei reperti esposti alla Reggia di Portici per enucleare un tema, sia esso il rapporto degli antichi romani con il lusso, la religione, la scrittura. Il reperto si osserva ma poi se ne offre una immediata ricontestualizzazione accompagnando in pochi secondi il visitatore al luogo da cui proviene presso l’area archeologica del Parco. Si ricreano così anche visivamente le connessioni tra il Parco e i materiali in mostra alla Reggia, si leggono le stesse istanze culturali che sono alla base della nascita della mostra diffusa, una offerta integrata che tesse i legami di un territorio che non perde la memoria dell’epoca eroica degli scavi borbonici, che fecero della Reggia il primo deposito delle preziose memorie che emergevano dalle esplorazioni.

Le rapide sequenze, sempre accompagnate dalle parole del direttore, ricongiungono reperto e suo contesto, ma soprattutto offrono il racconto di un passato che si scopre attuale e offre al pubblico dei social nuove occasioni per rispecchiarsi in un ambiente cognitivo multidimensionale, capace di evocare, suggerire, spingere ciascuno ad una propria esperienza emotiva individuale.

 

L’archeologia si basa sulle parole e sulle immagini: di quante di ciascuna abbiamo bisogno per restituire ad un nostro interlocutore un’atmosfera, un’idea una conoscenza basate su studi molto settoriali e complessi? Questa è la sfida che ci siamo posti: sintesi, chiarezza, contenuti. – dichiara il Direttore Sirano– Ci muoviamo lungo un asse strategico che negli scorsi mesi ci ha portato alla triplice premiazione della identità visiva del Parco. La creatività si imposta su solide basi scientifiche di conoscenza, approfondimento e aggiornamento della letteratura di riferimento sulla comunicazione culturale, sulle tecnologie applicate al patrimonio archeologico, sui media e sui social come strumento di coinvolgimento e partecipazione dei pubblici a cui si rivolge. Con queste basi il Parco cercherà di coinvolgere in maniera semplice e diretta i visitatori reali e virtuali che invitiamo a essere parte di una comunità basata sulla condivisione di valori e trasformando i propri social in una piazza digitale dove i visitatori scambiano commenti, emozioni, curiosità, memorie prima durante e dopo la visita, ampliandola e arricchendola di ulteriori valenze”.

Il Parco Archeologico di Ercolano a Paestum dal 2 al 5 novembre alla BMTA 2023 Ercolano digitale: dalla visione pionieristica al lancio. Il patrimonio ercolanese come ecosistema digitale culturale, dalla conservazione alla gestione alla fruizione

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  • 31 Ottobre 2023

 

Tra le curiosità a disposizione dei visitatori della BMTA la stampa 3d di uno dei reperti lignei della mostra Materia, un videogioco ambientato nei cunicoli del Teatro Antico di Ercolano, visori 3d alla scoperta della città antica che consentiranno di esplorare i tour virtuali realizzati nell’ambito del progetto. 

Il Parco Archeologico di Ercolano partecipa alla XXV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum con uno stand focalizzato su Ercolano Digitale, con prototipi di giochi immersivi, virtual tour, stampe 3D di reperti e una finestra sulla mostra sui legni e sulle visite al teatro antico. 

Un invito a partecipare all’esperienza di conoscenza che renderà accessibile da parte di tutti il patrimonio UNESCO attraverso il nuovo portale WEB in otto lingue che insieme con i contenuti per la fruizione saranno fruibili anche per i non vedenti. 

Ercolano digitale nasce da decenni di studi e ricerche pionieristiche in collaborazione con i ricercatori dell’Herculaneum Conservation Project, che nell’ultimo biennio hanno reso possibile una felice convergenza verso un ecosistema culturale che comprende la catalogazione di reperti archeologici, antropologici, numismatici e organici, con la digitalizzazione 3D di più di 3000 oggetti e il rilievo grafico di molte centinaia, la georeferenziazione dei reperti e il loro collegamento al luogo esatto di ritrovamento, l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione, come quelle dei dipinti murali o le pavimentazioni presenti nel sito archeologico, la informatizzazione dei Diari di scavo e del Giornale dei lavori, con l’obiettivo principale di creare uno strumento accessibile insieme di ricerca e fruizione.  

Una ricostruzione virtuale del contesto unico e irripetibile di Ercolano che unisce collezioni, decorazioni e strutture archeologiche.

Il progetto non ha infatti come unico obiettivo la conoscenza e la gestione del patrimonio archeologico, ma è il presupposto per offrire materiale quale fonte di ispirazione per gli utenti più vari che vanno dagli studiosi ai creativi, dai curiosi agli appassionati. In tal senso si inquadra lo sviluppo di una serie di servizi per il pubblico: un portale open data, una APP per la fruizione on-site, un virtual tour e di un video gioco, tutto disponibile attraverso un nuovo portale web ricco di contenuti.

Il tutto attraverso la creazione ad hoc di un software che supporta lo sviluppo dell’intero Sistema informativo di gestione della GRANDE BANCA DATI DI ERCOLANO APERTA PROPRIO A TUTTI. 

 

Alla base dell’idea progettuale vi è la consolidata e pluriennale collaborazione istituzionale pubblico-privata con il Packard Humanities Institute (packhum.org), ente filantropico statunitense che da oltre vent’anni, insieme ad altri partner, sostiene le attività dell’Herculaneum Conservation Project (www.herculaneum.org).

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Dalla Villa dei Papiri alla casa sulla bottega: ad Ercolano il bello e il lusso tra desiderio e realtà. L’Antiquarium impreziosito con nuovi reperti per la prima volta presentati al pubblico. A Novembre giornate gratuite sabato 4 e domenica 5

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  • 28 Ottobre 2023

Da qualche anno il Parco Archeologico di Ercolano ha lanciato una sperimentazione per rendere più ricca e completa l’esperienza di visita nella prospettiva di un nuovo museo di sito. Dal prossimo 30 ottobre -a partire dalle ore 13.00- la mostra permanente “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano” offrirà la visione di nuove preziosissime testimonianze tra cui capolavori dalla Villa dei Papiri e da altri edifici pubblici e privati, presentati al pubblico nel loro luogo di ritrovamento, talvolta per la prima volta.  

 

Si amplia il patrimonio che vogliamo condividere con il nostro pubblico – dichiara il Direttore Sirano – per esplorare insieme la tematica del lusso e della qualità della vita che caratterizzava la cultura di Ercolano non solo per le classi dirigenti, ma anche per gli altri ceti che in misura proporzionale alle loro possibilità aderivano in qualche maniera ad una sorta di filosofia del buon vivere. All’apice di questo sistema di valori si pone senz’altro la villa dei Papiri, i cui proprietari appartenevano ad una delle più illustri famiglie di Roma. Ma anche le decorazioni provenienti da case lussuose come quella dei Cervi ci conducono verso un sistema di valori estetici che non è del tutto sovrapponibile al nostro. Infatti ancora più straordinario è, a mio avviso, il dipinto con amorini intorno ad un tripode, eseguito ad affresco ma provvisto di una cornice di legno che lo rendeva facilmente trasportabile. Ebbene questo splendido dipinto era incassato su un muro di quello che oggi chiameremmo un bilocale posto sopra una bottega sul Decumano Massimo. In uno spazio così ridotto chi vi dimorava desiderò di essere circondato da mobili di legno e da un dipinto di fattura così pregiata”.

Con un linguaggio accessibile vengono presentati per la prima volta tutti insieme reperti che tornano al Parco dopo averlo rappresentato in prestigiose esposizioni e mostre internazionali, veri ambasciatori del patrimonio culturale ercolanese. 

In esposizione ritorna anche la fontana di bronzo raffigurante l’Idra di Lerna, il mostro a forma di serpente con tante teste che Ercole affrontò nella seconda delle sue dodici fatiche. L’Idra di Ercolano – posta al centro della Piscina a forma di croce nel cortile centrale della Palestra – sembra ispirata ad un celebre monumento di Roma, ricordato dallo scrittore latino Festo: la fontana dell’Idra che ornava il Lacus Servilius nel Foro Romano, donata da Agrippa, amico e fedele collaboratore dell’imperatore Augusto. 

 

Il percorso di visita si arricchisce con l’esposizione di un affresco con Amorini che giocano in un contesto sacro ad Apollo, realizzato in antico all’interno di un telaio di legno, era inserito nella parete di un appartamento sul Decumano Massimo.  

 

Dalla Casa dei Cervi provengono non solo le due statue che danno il nome alla dimora, ma anche un Ercole ubriaco, un Satiro con otre e altri elementi d’arredo del giardino della Casa dei Cervi.  

 

Ghiotta l’occasione del ponte di novembre per recarsi al Parco e visitare i sensazionali reperti approfittando del raddoppio delle giornate a ingresso gratuito. Il Parco infatti apre i cancelli gratuitamente sabato 4 novembre, Giornata dell’Unità e delle Forze Armate e domenica 5 novembre, quando torna l’appuntamento con l’iniziativa ministeriale della #domenicalmuseo.  

 

 

 

Villa Sora, intervento dei funzionari del Parco per il cedimento di un affresco

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  • 26 Ottobre 2023

Il Parco Archeologico di Ercolano interviene sul cedimento di un affresco a Villa Sora, subito al lavoro i funzionari del Parco impegnati, sin dall’assegnazione della Villa nelle competenze del Parco Archeologico di Ercolano, alla progettazione degli interventi di restauro e valorizzazione del bene e oggi in prima linea negli interventi di urgenza necessari.

Il cedimento accende i riflettori su un tema attuale che interessa l’intero territorio del golfo di Napoli ed è lo sciame sismico che quotidianamente ci interessa – interviene il Direttore Sirano – sul quale il Parco è particolarmente attento, non possiamo escludere che il crollo sia dovuto proprio a tali fenomeni, che si sommano alle sollecitazioni che i diversi mutamenti dello scenario climatico determinano anche sul patrimonio culturale. Garantire la sicurezza del patrimonio e di tutti coloro che lo vivono, dai lavoratori ai visitatori, è una delle direttrici principali del nostro operato, in un processo di continuo miglioramento ed adeguamento alle circostanze ambientali e agli elementi di contesto, ad esempio sono recenti gli interventi per l’installazione di defibrillatori nel Parco di Ercolano. Interpretiamo con fierezza la recente assegnazione della Villa al patrimonio di competenza del nostro Parco, come siamo abituati oramai da tempo il territorio è il nostro riferimento costante nella costruzione di rete, e dunque anche in questo caso uno dei nostri orientamenti è la creazione di un networking territoriale di sinergie con tutte le istituzioni, associazioni, stakeholders, che nel tempo hanno già manifestato il loro amore per il patrimonio culturale, come il Comune di Torre del Greco e Archeoclub, pronti a rendersi protagonisti dell’attivazione delle forze positive per la manutenzione e la valorizzazione della cultura”.

Dopo gli Ozi di Ercole si preannuncia un autunno “caldo” ad Ercolano

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  • 9 Ottobre 2023

Sono terminati Gli Ozi di Ercole del Parco Archeologico di Ercolano ospitati nell’ultima serata nella preziosa Villa Campolieto, e anche per la III edizione si è registrato il tutto esaurito. Molto gradito anche il format di quest’anno che prevedeva un doppio appuntamento che alternava dialogo a momenti di spettacolo con nomi della scena nazionale e internazionale.

Il Desiderio, tema centrale del festival, declinato nelle sue forme, nella serata di chiusura è stato al centro dell’intervento del Direttore del Parco Francesco Sirano e della professoressa Maria Luisa Catoni in Archeologia del desiderio.  

A chiusura della serata e dell’intero festival il concertoTransleitdelle Ebbanesis, il duo in particolari arrangiamenti in napoletano di testi di canzoni famose tradotte e contestualizzate nel panorama partenopeo. 

Il Direttore del Parco Sirano esprime grande soddisfazione per il successo da tutto esaurito della III edizione, che ha spinto a dover aggiungere posti a sedere di sera in sera, e dichiara: “Il festival degli Ozi di Ercole si è tenuto nella settimana in cui si è raggiunto un traguardo importante per il territorio, l’ampliamento della buffer zone, la zona cuscinetto che mette in raccordo il sito Unesco con il territorio circostante. Il fatto stesso che ci troviamo a Villa Campolieto e che la comunità locale abbia partecipato in massa insieme a tanti appassionati provenienti da Napoli e altre città della Campania offre plasticamente il senso del coinvolgimento e della passione che condividiamo con questo meraviglioso territorio. Tutto questo è stato reso possibile non solo con un investimento del MiC ma anche grazie alla preziosa collaborazione con l’Ente Ville Vesuviane e il Comune di Ercolano”.

La serata conclusiva arriva al termine di una rassegna che si è svolta tra incontri caratterizzati da diversi approcci al tema che ripercorriamo a ritroso tra testo, note, suggestioni.

Nella serata inaugurale, tra le pareti delle antiche Terme Centrali del Parco Archeologico, in Il desiderio dell’attesa il protagonista assoluto è stato il Premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale nel 2018André Aciman in dialogo con Gennaro Carillo e Paolo Di Paolo ‘È l’aspettare, l’aspettarsi qualcosa da qualcuno, «ciò che rende la vita vivibile». Ma è anche ciò che la rende inquieta, sospesa com’è tra la «bramosia» di un oggetto irraggiungibile e lo «struggimento» per un passato irrimediabilmente perduto’.

Il 22 settembre si è tenuto Tra Achille e Odisseo, Venere e Adone: vita, morte, desiderio di Mauro Bonazzi e Roberto Latini dove ‘In Achille il senso della fine imminente si accompagna a una passione per l’onore e il riconoscimento… …l’Odisseo omerico si strugge per il desiderio di tornare a Itaca’. In ‘Venere e Adone l’eterno dissidio, tra l’eros e la caccia, l’attrazione esercitata dalla bellezza e la fascinazione che promana dal mondo ferino, di cui il cacciatore sente di essere parte’. Nella stessa serata l’incontro tra Paolo Di Paolo e Valentina Carnelutti in Professori di desiderio: ‘La letteratura, come pure il cinema, insegna che tutto può diventare oggetto del desiderio… Le vie del desiderio sono dunque infinite’.

La cornice di una tra le più preziose ville vesuviane del Miglio d’oro, Villa Campolieto ha ospitato la terza giornata con L’irresistibile fiera dolceamara di Laura Pepe e Rossella De Martino sulla frequenza di metafore che rinviano al mondo ferino nelle rappresentazioni antiche dell’eros. ‘Amare implica una caccia in cui i ruoli di cacciatore e di preda sono intercambiabili e la componente del pericolo gioca un ruolo essenziale’. Dulcis in fundo la spettacolare lezione/concerto Accordi saporiti, di Giovanni Bietti. Il legame indissolubile tra musica e vino è una delle segrete costanti che attraversa tutta la storia della cultura occidentale… musica e vino si rafforzano e si arricchiscono a vicenda dando vita ad una esperienza sensoriale amplificata ed inimitabile’.

Per il direttore artistico Gennaro Carillo ‘Se essere felici significasse non desiderare o non avere bisogni, soltanto «le pietre e i morti, in questo modo, sarebbero felici». Invece, è proprio il desiderio il principio – e il denominatore comune – del vivente: tutto ciò che vive, tutto ciò che non è né pietra né morto, per il fatto stesso di esistere, desidera, sforzandosi di colmare la distanza, il vuoto che lo separa dall’oggetto del proprio desiderio’.

Ma l’autunno del Parco prosegue con grandi novità in preparazione sia negli allestimenti dell’Antiquarium sia nell’Area Archeologica, dando continui motivi per venire a vivere e rivivere un sito archeologico dalle inesauribili potenzialità capaci di toccare nel profondo ciascuno di noi. 

 

L’antica Ercolano cardioprotetta. Una visita sempre più sicura, da oggi anche i defibrillatori

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  • 28 Settembre 2023

Il sito tra i primi in Italia ad attuare un approccio sistemico a tutto il sito per la gestione della sicurezza e delle emergenze.

Il Parco Archeologico di Ercolano si impegna da sempre per garantire la più ampia fruizione possibile ai propri visitatori, nel rispetto tanto della sicurezza delle condizioni di visita quanto della conservazione e del decoro della città antica.  

Nell’ambito di un sistema di gestione su scala urbana in costante ampliamento, è di questi ultimi giorni il progetto di Cardioprotezione, attraverso la progettazione e il posizionamento di una rete di defibrillatori in teche ad alta visibilità, illuminate, allarmate e telecontrollate nel Sito.  

Come abbiamo già fatto per gli aspetti di conservazione, anche per la sicurezza di visitatori e lavoratori seguiamo un approccio su scala urbana. Così un altro tassello si aggiunge al puzzle di presa in carico dei nostri visitatori. – dichiara il Direttore francesco Sirano – L’impegno alla cura e alla sicurezza della visita è per noi prioritario, con questa ulteriore implementazione visitare il Parco di Ercolano sarà ancora più gradevole e sicuro. Il Piano integrato di gestione della sicurezza del Parco Archeologico punta infatti proprio ad incrementare le attività finalizzate ad una fruizione che garantisca adeguata tutela e protezione e prevede anche un piano di formazione per il corretto utilizzo delle apparecchiature”.

Non si tratta solo di una semplice installazione di strumenti, ma di un vero e proprio studio delle planimetrie del sito e degli interventi più idonei per rispondere all’esigenza di rianimazione, contemplato in 4 – 6 minuti dai protocolli sanitari in caso di arresto cardiaco.  

Basandosi su questi protocolli il Parco ha dunque progettato sia il numero sia la dislocazione delle installazioni sia nel Sito che negli edifici moderni a servizio dei visitatori, con alloggiamento dei defibrillatori dai colori visibili ma non in contrasto con la fruizione paesaggistica del contesto.

Le installazioni sono dunque dislocate tra biglietteria, Museo/Antiquarium, Ufficio di Coordinamento della vigilanza, Teatro Antico, uffici amministrazione. 

Il progetto è completato da un programma di formazione che interessa tutto il personale del Parco, che accrescerà la potenzialità d’uso della nuova strumentazione messa a disposizione di tutti coloro che frequentano il Parco. 

La pianta con l’ubicazione dei defibrillatori è a disposizione dei visitatori sul sito web del Parco: ercolano.beniculturali.it/oraricontatti. 


UNESCO, approvato ampliamento Buffer Zone sito Pompei-Ercolano-Torre Annunziata

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  • 22 Settembre 2023

Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha approvato la proposta di ampliamento della cosiddetta Buffer Zone (zona cuscinetto) del sito UNESCO 829 “Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, al termine di un iter durato circa 10 anni. 

Dieci sono i Comuni coinvolti e gravitanti nel territorio della nuova Buffer Zone, che oggi raggiunge un’estensione complessiva di 17,26 kmq comprendentePortici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno Trecase, Pompei e Castellammare di Stabia a fronte degli originari 0,24 kmq che interessavano i soli Comuni di Pompei, Torre Annunziata ed Ercolano nel 1997.  

La revisione della Buffer Zone consentirà di proseguire in modo ancor più incisivo nell’azione avviata tra istituzioni e Comuni, finalizzata a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, nel pieno rispetto dell’Eccezionale Valore Universale (OUV) del sito. 

La proposta approvata fu avanzata nel corso del 2021 e la sua formulazione nasce dal lavoro coordinato condotto dal Parco archeologico di Pompei e dal Parco archeologico di Ercolano, in sinergia con l’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura. La nuova perimetrazione della zona cuscinetto tiene conto di una serie di richieste e suggerimenti avanzati da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale, e nasce dal condiviso intendimento di potenziare le strategie di protezione del sito seriale e di ispirare a queste le attività di riqualificazione e rigenerazione dei territori circostanti. Centrale nella proposta presentata dal Ministero è stata la tutela del paesaggio e delle visuali da e sui siti archeologici, valori che sono stati ritenuti fondamentali per lo sviluppo culturale, sociale ed economico dell’area. 

Il territorio di riferimento è stato, nel frattempo, interessato da un piano strategico, elaborato dall’Unità Grande Pompei (UGP) in condivisione con gli enti locali coinvolti e approvato nel 2018 dal suo Comitato di Gestione (che riunisce i Sindaci dei Comuni che oggi ricadono nella nuova Buffer Zone) i cui obiettivi sono il potenziamento dell’attrattività turistica dell’area, il miglioramento dell’accessibilità ai siti della cultura, il recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi e la riqualificazione urbana. 

Per la realizzazione del piano strategico nel corso del 2022 è stato sottoscritto il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) “Vesuvio-Pompei-Napoli” che prevede l’impiego, per la realizzazione di interventi già programmati che trovano una cornice unitaria nella nuova Buffer Zone, il finanziamento di 20 progetti per un totale di 156 milioni di euro e di ulteriori 14 interventi, valutati ad alta priorità dal Ministero della Cultura e direttamente finanziati per un totale di oltre 70 milioni di euro. 

Allo stato attuale si sta procedendo alla redazione e all’aggiornamento del piano di gestione relativo al Sito UNESCO, orientato a una governance partecipata mediante intese con enti territoriali, partnership con soggetti privati, associazioni, fondazioni e imprese, coinvolgendo attivamente i cittadini che sono chiamati anch’essi alla protezione e alla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio di questo luogo. 

“L’approvazione da parte dell’UNESCO dell’ampliamento della zona cuscinetto Pompei-Ercolano-Torre Annunziata è un risultato importante e il raggiungimento di un obiettivo fondamentale nel percorso di continua valorizzazione, protezione e sviluppo sostenibile di un territorio ricco di straordinarie testimonianze storiche dal valore universale di sito Patrimonio dell’Umanità – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Si tratta della conferma della lungimiranza del progetto che adesso riceve un’ulteriore spinta alla realizzazione di quella grande area archeologica che supera i confini delle singole città per riunirle in un grande sito, unico nel suo genere. Il mio ringraziamento per il lavoro svolto va ai sindaci dei Comuni coinvolti, ai Direttori dei Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano, Gabriel Zuchtriegel e Francesco Sirano, all’Ufficio UNESCO del Ministero e a tutti coloro i quali si sono impegnati. Ora, grazie ai finanziamenti del ‘Contratto Istituzionale di Sviluppo Vesuvio-Pompei-Napoli’ e agli ulteriori fondi messi a disposizione dal Ministero, è il momento di realizzare quei progetti che porteranno ulteriore linfa e crescita in tutta la zona”. 

Per il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna“La definizione della Buffer Zone di uno dei più importanti siti archeologici del mondo rappresenta allo stesso tempo un successo e una sfida per il futuro non solo per Pompei, Ercolano e Oplontis, ma per l’intero sistema museale italiano. La Direzione generale Musei è impegnata nello sviluppo di modalità di gestione sempre più avanzate e coerenti con i valori riconosciuti dall’UNESCO che sono da tutelare e diffondere. Anche sulla base della mia personale esperienza sono certo che questo felice momento contribuirà a rafforzare nelle comunità locali la consapevolezza dell’eccezionale ed unico valore culturale che pervade e unisce i territori abbracciati dalla Buffer Zone”.   

“Siamo felicissimi di aver raggiunto questo successo, frutto di un lavoro di squadra per cui ringrazio il Ministero della Cultura, l’Unità Grande Pompei e i colleghi di Ercolano – ha sottolineato il Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Con la nuova Buffer Zone la nostra visione della ‘Grande Pompei’, una rete di siti in cui nei prossimi anni investiremo più di 230 milioni di euro, trova finalmente un’adeguata cornice istituzionale che vede riuniti intorno a un tavolo gli attori principali del territorio. Oggi abbiamo la possibilità, grazie anche al digitale, di fare dei siti intorno a Pompei un grande parco diffuso che consente ai visitatori di scoprire un territorio ricco di cultura e tradizioni, ed è questa la nostra priorità”.  

Non si può che esprimere soddisfazione per questa approvazione che appare come un netto miglioramento rispetto all’impostazione ereditata dai tempi dell’iscrizione del sito a Patrimonio dell’Umanità. – ha aggiunto il Direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano. – La proposta discende dal desiderio di condividere e promuovere il comune riconoscimento del meraviglioso e unico rapporto che intercorre tra l’antica città di Ercolano, il territorio e le comunità intorno, aprendo la prospettiva verso le ricchezze culturali e paesaggistiche ai piedi del vulcano che mappano la storia di questo luogo prima e dopo l’eruzione del 79 d.C. Mi pare di potere sperare che anche grazie a questa Buffer Zone si possa avanzare nel lavoro di coinvolgimento e consapevolezza che portiamo avanti anche grazie al più che ventennale partenariato pubblico privato con la fondazione filantropica Packard Humanities institute: Ercolano antica non è un’isola nel mare del tempo passato e remoto, ma parte di un paesaggio vivente con molti strati di storia, di cultura, di vite e personalità umane.” 

“L’approvazione della proposta di ampliamento dellaBuffer Zone testimonia il deciso impegno dello Stato e delle sue istituzioni per garantire non solo la tutela più ampia del patrimonio archeologico dell’area ma anche per promuovere lo sviluppo del suo tessuto sociale ed economico, in coerenza con le esigenze di conservazione e valorizzazione del sito UNESCO – ha affermato il Gen. B. Giovanni Capasso, Direttore della struttura di supporto attuazione e programmi – Unità Grande Pompei – Tale decisione è destinata a consolidare ulteriormente la cooperazione tra Amministrazione centrale ed enti locali per il rilancio socio-economico e turistico dei territori della Buffer Zone. La realizzazione del piano strategico, le cui linee di indirizzo rappresentano un solido riferimento anche per le attività di programmazione e pianificazione dei singoli attori istituzionali, sarà adesso la grande sfida che saremo chiamati ad affrontare per il rilancio e la riqualificazione ambientale e urbanistica di tutto il territorio interessato”.

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