Riparte Close Up Cantieri al Parco Archeologico di Ercolano
L’atteso appuntamento dove i visitatori entrano in prima persona nelle domus in corso di restauro

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  • 11 Maggio 2021

Riparte venerdì 14 maggio uno degli appuntamenti più richiesti dai visitatori del Parco Archeologico di Ercolano: Close-up Cantieri, un’iniziativa che coinvolge i turisti nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dallo staff del Parco.

L’edizione 2021 dei Close up darà ai visitatori l’occasione di vedere in anteprima alcune domus, temporaneamente chiuse al pubblico per gli interventi conservativi, in compagnia dei restauratori, archeologi e architetti del Parco, che illustreranno i lavori di manutenzione e di restauro in corso.

I visitatori interessati, acquistando regolarmente il biglietto di ingresso, potranno accedere gratuitamente ai cantieri ogni venerdì mattinaprenotandosi presso il desk Close-up Cantieri del Visitor Center del Parco, almeno un quarto d’ora prima dei due turni di visita, previsti alle ore 11:00 e alle ore 11:30.

I Close Up riguarderanno:

·       manutenzione ordinaria diffusa su tutto il sito;

·       interventi sui mosaici di Casa della Gemma, Casa dei Cervi, Casa di Pilus Granianus e Casa del Rilievo di Telefo;

·       progetto Domus: Casa del colonnato tuscanico, Casa dell’atrio a mosaico, Casa del mobilio carbonizzato, Casa dell’Apollo citaredo.

Giunge al quarto anno l’iniziativa dei fortunati appuntamenti del Venerdì mattina “Close-Up cantieri”- dichiara il Direttore Sirano –iniziativa che nel tempo ha donato un riscontro davvero positivo da parte del pubblico. Quest’anno l’iniziativa si annuncia davvero imperdibile perché i visitatori saranno protagonisti dei nuovi grandi restauri che il Parco sta mettendo in cantiere proprio in questi giorni. Close-up cantieri è un programma di inclusione del pubblico e di partecipazione nelle attività di restauro e manutenzione dell’eccezionale patrimonio archeologico dell’antica città, e il nostro principale intento è di sensibilizzare i turisti verso le problematiche conservative di un sito archeologico complesso come quello di Ercolano, stimolandoli nella direzione di una fruizione sempre più consapevole e partecipata”.

Il progetto Close-up Cantieri, oltre ad essere per i visitatori un’occasione di partecipazione al lavoro svolto dagli addetti ai lavori, fornisce anche all’Istituto un utile feedback da parte del pubblico sulle attività del Parco.

Il raggiungimento degli obiettivi del progetto e il grado di partecipazione da parte del personale, saranno riscontrati attraverso la compilazione di un report finale sulle attività svolte, i cantieri visitati, il numero dei visitatori coinvolti e i loro commenti sull’iniziativa.

Le visite si svolgeranno nel rispetto delle norme di prevenzione anti COVID 19 (misurazione della temperatura corporea, igienizzazione delle mani all’ingresso, utilizzo delle mascherine e rispetto deldistanziamento fisico).

ERCOLANO PRONTA PER L’APERTURA
ACCESSIBILE TUTTA L’AREA ARCHEOLOGICA
Cancelli aperti a partire dal 30 aprile

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  • 26 Aprile 2021

Con il passaggio della Campania in zona gialla, musei autonomi e parchi archeologici insieme alla Direzione regionale Musei Campania, presentano un fitto programma di riaperture per invitare i cittadini a riappropriarsi dei loro siti identitari e dare il via a una ‘Primavera’ dell’arte e della rinascita. 

Il Parco Archeologico di Ercolano ritorna ad accogliere i visitatori, rispettando tutte le norme per la sicurezza del pubblico e dei lavoratori, il 30 aprile con orario 9,30-19.30 (ultimo ingresso ore 18,00, uscita dall’area archeologica alle ore 19.00),con un giorno di chiusura settimanale – il mercoledì.

Bigliettazione nei giorni feriali

I biglietti sono acquistabili al costo di € 13,00 in loco  e online al sito www.ticketone.it 

Bigliettazione sabato, domenica e nei giorni festivi

I biglietti sono acquistabili esclusivamente online al costo di € 13,00 al sito www.ticketone.it

La vendita online sarà aperta fino alle ore 24,00 del giorno precedente a quello di ingresso. 

Continua la vendita dell’abbonamento unicamente online “Un giorno un anno” al prezzo speciale di € 13.00 per diventare cittadini di Ercolano antica. 

Contingentamento

Gli Ingressi saranno contingentati per fasce orarie in modo da garantire l’adeguato distanziamento fisico.



 

Ingresso dei gruppi: è previsto per gruppi di massimo 10 persone, inclusi i bambini, più la guida turistica. Quindi, il numero delle guide si aggiunge al numero massimo di persone in ingresso ogni 15 minuti (30 persone + le guide)

Ritorna la vita tra le strade dell’antica Ercolano, –dichiara il Direttore Francesco Sirano – a nome di tutto il team del Parco non vediamo l’ora di potere condividere con la comunità dei visitatori questo luogo della cultura e dell’anima. Vogliamo contribuire nel rispetto delle norme al graduale ritorno alla normalità senza privarci di un bene per troppo tempo restato fuori dal quotidiano e dalle esperienze del pubblico. Venerdì vi aspettiamo emozionati di poter di nuovo incrociare gli occhi di chi varcherà la soglia dell’ingresso del sito di Ercolano e di creare nuove connessioni. Vi aspettiamo con una novità sin dal primo giorno con i Close-Up ai cantieri di restauro per conoscere i protagonisti del lavoro continuo con il quale curiamo questo straordinario sito”.

L’accesso al Parco avverrà sia dall’ingresso monumentale di Corso Resina, attraverso i giardini del Parco Maiuri, sia da Via dei Papiri Ercolanesi.

Presso il Visitor Center saranno disponibili il servizio informazioni, il bookshop, il guardaroba e il desk per il noleggio dell’audioguide, che verranno distribuite previa igienizzazione e con auricolari monouso.

Al check point del Visitor Center verrà effettuato il controllo della temperatura corporea e della mascherina. Una volta varcato il controllo biglietti, i visitatori potranno visitare il Padiglione della Barca, dove è esposta l’imbarcazione scoperta sull’antica spiaggia insieme ad una serie di oggetti che legano a filo doppio Ercolano con il mare, e l’Antiquarium, con l’esposizione permanente SplendOri. Il lusso negli ornamenti a Ercolano con circa 200 oggetti, preziosi appartenuti agli antichi ercolanesi.

L’area archeologica sarà raggiungibile attraverso la Galleria Martusciello, da dove il visitatore, attraverso un percorso circolare, potrà visitare l’intero scavo, modulando liberamente la durata complessiva della propria visita con l’ausilio delle indicazioni fornite dal personale di vigilanza, della segnaletica e della mappa scaricabile dal sito web istituzionale.

I turisti con disabilità motoria potranno rivolgersi direttamente sul sito al personale di accoglienza del Visitor Center, in modo tale che possa essere predisposto ad hoc l’accesso all’area archeologica attraverso la rampa del III cardo.

Regolarmente funzionante il parcheggio del Comune in Viale dei Papiri Ercolanesi.

Per info biglietti online: www.ticketone.it

ERCOLANO PRONTA PER L’APERTURA
ACCESSIBILE TUTTA L’AREA ARCHEOLOGICA
Cancelli aperti a partire dal 30 aprile

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  • 24 Aprile 2021

Il Parco Archeologico di Ercolano ritorna ad accogliere i visitatori. Rispettando tutte le norme per la sicurezza del pubblico e dei lavoratori, si riparte il 30 aprile con l’orario 9,30-19.30 (ultimo ingresso ore 18,00, uscita dall’area archeologica alle ore 19.00), rispettando un giorno di chiusura settimanale – il mercoledì.

Bigliettazione nei giorni feriali

I biglietti sono acquistabili al costo di € 13,00 in loco  e online al sito www.ticketone.it 

Bigliettazione sabato, domenica e nei giorni festivi

I biglietti sono acquistabili esclusivamente online al costo di € 13,00 al sito www.ticketone.it

La vendita online sarà aperta fino alle ore 24,00 del giorno precedente a quello di ingresso. 

Continua la vendita dell’abbonamento unicamente online “Un giorno un anno” al prezzo speciale di € 13.00 per diventare cittadini di Ercolano antica. 

Contingentamento

Gli Ingressi saranno contingentati per fasce orarie in modo da garantire l’adeguato distanziamento fisico.

 Per info e biglietti www.ticketone.it

Ingresso dei gruppi: è previsto per gruppi di massimo 10persone, inclusi i bambini, più la guida turistica. Quindi, il numero delle guide si aggiunge al numero massimo di persone in ingresso ogni 15 minuti (30 persone + le guide)

“Ritorna la vita tra le strade dell’antica Ercolano, – dichiara il Direttore Francesco Sirano – a nome di tutto il teamdel Parco non vediamo l’ora di potere condividere con la comunità dei visitatori questo luogo della cultura e dell’anima. Vogliamo contribuire nel rispetto delle norme al graduale ritorno alla normalità senza privarci di un bene per troppo tempo restato fuori dal quotidiano e dalle esperienze del pubblico. Venerdì vi aspettiamo emozionati di poter di nuovo incrociare gli occhi di chi varcherà la soglia dell’ingresso del sito di Ercolano e di creare nuove connessioni. Vi aspettiamo con una novità sin dal primo giorno con i Close-Up ai cantieri di restauro per conoscere i protagonisti del lavoro continuo con il quale curiamo questo straordinario sito

SCUOLA e TERRITORIO
con il “Laboratorio del paesaggio vesuviano”
le scuole e i Parchi archeologici di Pompei e Ercolano diventano partner
Un progetto per il coinvolgimento di bambini, ragazzi e famiglie della Buffer Zone e dell’area di interesse UNESCO

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  • 23 Aprile 2021

Un progetto di stretta collaborazione tra i Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano, l’Unità Grande Pompei e gli istituti scolastici dell’area vesuviana, finalizzato ad avvicinare le nuove generazioni al patrimonio culturale, con il duplice obiettivo di sviluppare il senso di appartenenza e di identità al territorio e, nel solco della Convenzione di Faro che promuove la cultura come strumento di coinvolgimento e sviluppo locale, costruire una heritage community.

E’ quanto alla base del protocollo d’intesa ”Laboratorio del paesaggio vesuviano” – appena sottoscritto tra il Parco archeologico di Pompei, il Parco archeologico di Ercolano, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania – che prevede una concreta attuazione del più ampio progetto previsto dal Piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito UNESCO “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, attraverso attività dedicate agli studenti delle scuole del territorio.

Il Laboratorio per il paesaggio Vesuviano consisterà in una serie di progetti didattici e iniziative culturali che gli allievi svolgeranno nel corso dell’anno e che culmineranno in un piccolo “festival” al termine dell’attività scolastica.

Saranno previsti spettacoli, concerti e mostre di archeologia e di arte da svolgersi nel Teatro grande o in altre sedi di Pompei, a Ercolano e negli altri siti archeologici vesuviani.

I progetti saranno realizzati dagli studenti sotto la guida di personaggi di rilievo del mondo dello spettacolo, della musica, dell’archeologia e dell’arte. L’obiettivo è anche quello di ampliare la conoscenza delle diverse professionalità che gravitano intorno al settore culturale e artistico e delle prospettive di sviluppi professionali nel futuro.

Un aspetto centrale del progetto consiste nel fatto che le iniziative – eventi o mostre – entreranno a pieno titolo nella programmazione culturale dei Parchi archeologici di Ercolano e Pompei e saranno dunque realmente fruibili dal pubblico.

I parchi metteranno a disposizione gli spazi necessari alla realizzazione delle manifestazioni culturali, individuando le apposite sedi; l’Ufficio scolastico regionale del Ministero dell’Istruzione collaborerà al coordinamento delle scuole del territorio sulla base di un programma comune. Sono previsti anche accordi con istituzioni universitarie, di ricerca e culturali, enti locali, associazioni di volontariato e del terzo settore, che potranno contribuire alla realizzazione di singole iniziative culturali nell’ambito della programmazione complessiva.

Il messaggio che vogliamo trasmettere a bambini e ragazzi della Buffer Zone è che vivono in un territorio eccezionale grazie al suo patrimonio e alla sua storia e che la cultura, per avere un futuro, ha bisogno di loro. – dichiara Gabriel Zuchtriegel , Direttore del Parco archeologico di Pompei – Si tratta di un’iniziativa in continuità con i progetti promossi sotto la direzione di Massimo Osanna nella Buffer Zone, dove il Grande Progetto Pompei ha previsto sia interventi di restauro, tutela e valorizzazione, sia il coinvolgimento delle scuole con l’obiettivo di una sempre maggiore integrazione tra patrimonio e comunità locali. Vogliamo offrire ai bambini e ai ragazzi della Buffer Zone un’opportunità di essere protagonisti in progetti culturali che a tutti gli effetti rientreranno nella programmazione culturale del Parco archeologico, per farli sentire parte di un comprensorio unico al mondo quale quello del paesaggio vesuviano intorno ai siti sepolti dall’eruzione del 79 d.C. e dal 1997 iscritti alla lista del patrimonio UNESCO.”

Vogliamo che i legami già da tempo avviati con singole realtà scolastiche confluiscano in un’unica linea strategica che permetta di allargare progressivamente la platea delle scuole. Siamo interessati particolarmente alle realtà “periferiche” e agli istituti che per materie di insegnamento curricolari sembrano all’apparenza meno vicini all’archeologia.– così Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano – Crediamo fortemente nella rete con le scuole, i nostri giovani rappresentano il nostro futuro e va coltivato in loro l’amore per il proprio territorio che deve esprimersi nei modi più liberi e innovativi possibili. Questo Protocollo punta al benessere e allo sviluppo personale dei giovani e delle loro famiglie che saranno coinvolte negli eventi previsti a conclusione dei laboratori. Un metodo basato su apertura e partecipazione per stabilire una rete di connessione con i cittadini dell’area UNESCO”.

Il piano Strategico adottato nel 2018 – evidenzia il Generale CipollettaDirettore del Grande Progetto Pompei –  prevede iniziative volte al riconoscimento ed alla promozione, anche in chiave turistica, dei valori naturali, storici, morali e culturali espressi da questo territorio. Abbiamo quindi auspicato la creazione di un centro studi quale elemento catalizzatore di attività, indagini e ricerche multidisciplinari sul paesaggio che possa divenire un luogo di confronto e di proposizione di iniziative in campo scientifico ed umanistico, in rapporto con scuole ed istituti di ricerca ed universitari.

In tale quadro si inserisce il progetto ora avviato che ci auspichiamo potrà essere prodromico per la creazione di un centro di raccolta (con spazi espositivi e banca dati) del materiale iconografico e letterario generato dal territorio o ad esso ispirato nonché di testimonianze del patrimonio immateriale (usi e costumi, elementi della tradizione orale, etc.).Tutto ciò potrà diffondere nella popolazione residente la portata e la valenza anche economica per il territorio dei suddetti valori del paesaggio.”

Esprimo grande soddisfazione per la firma di questo protocollo di intesa. Ci accingiamo a mettere in campo trasversalità significative per valorizzare territori ricchi di storia e di cultura e competenze formative – dichiara Luisa Franzese, Direttore Generale dell’USR per la Campania – 

L’orizzonte ampio di questa iniziativa è l’educazione alla Bellezza e alla Sensibilità. Vogliamo creare un ponte tra il territorio in cui vivono e le famiglie e i ragazzi delle nostre scuole partendo dalla consapevolezza che i Parchi Archeologici non sono del Musei a cielo aperto, siti di una cultura senza più vita, ma Luoghi di umanità. Un luogo è fatto di aria, di luce, di coinvolgimento, “un luogo è una occasione” per essere persone migliori. La nostra metodologia di approccio si caratterizzerà per l’utilizzazione di linguaggi meno erogativi di conoscenze e più partecipati, interconessi, co-costruiti. Per dirla con Dostojevsky , sarà la Bellezza a salvare il mondo”


Cultura, innovazione e coesione sociale: così si fa impresa nel territorio vesuviano
L’evento di Invitalia e del Parco Archeologico di Ercolano per valorizzare la filiera culturale turistica e far nascere nuove imprese

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  • 22 Aprile 2021

Una piattaforma di digital marketing per la realizzazione di video interattivi creati in real time dagli utenti; una app di servizi e opportunità per il tempo libero rivolta a persone disabili o con difficoltà motorie e un museo diffuso che punta al turismo di qualità poggiando sulla cooperazione e sulla sostenibilità del territorio.

Sono le tre idee diventate imprese grazie agli incentivi di Invitalia e raccontate nel corso dell’evento “La cultura diventa impresa. La tua. Gli incentivi di Invitalia per avviare un’impresa culturale nel territorio vesuviano” svoltosi il 22 aprile presso il Parco Archeologico di Ercolano.

L’incontro, il terzo della serie dopo gli eventi al Marta di Taranto e presso la Reggia di Caserta, nasce dalla collaborazione tra Invitalia, l’Agenzia di sviluppo del Governo e il Parco Archeologico di Ercolano.L’obiettivo è  stimolare la filiera creativa delle imprese del territorio e promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale.  Azioni, progetti, nuove imprese che guardano alle  possibili connessioni con un attrattore culturale e turistico come  Ercolano unico al mondo. Un motore rinnovato e potenziato grazie agli strumenti agevolativi di Invitalia, al fine di stimolare percorsi di autoimpiego.

In tre ce l’hanno già fatta e hanno raccontato le loro testimonianze:

Mario Amura, napoletano, 48 anni e numerose esperienze nel mondo del cinema, ha fondato Emoticron, una startup innovativa che, con l’aiuto diSmart&Start Italia, ha progettato, sviluppato e brevettato “Phlay” una piattaforma di digital marketing per video interattivi, che consente di “suonare con le immagini” e montare video in real time coinvolgendo l’utente nella realizzazione di una sua personale visione di un contenuto brandizzato. La tecnologia alla base del progetto è oggetto di ben 7 brevetti.

Ilaria Bosco, 34 anni, anche lei di Napoli, laureata in Scienze della Comunicazione, è partita invece da un’esperienza familiare: quella di un nipotino affetto da una rara forma  di distrofia muscolare, per dare vita all’APP “TU PUOI”, che offre un servizio a forte impatto sociale: facilita infatti la ricerca di servizi ed opportunità per il tempo libero, come luoghi di arte e cultura, strutture ristorative, parchi, centri sportivi, parcheggi, studi medici etc. a persone con ridotte o nulle capacità motorie. L’APP è stata finanziata con gli incentivi di Resto al Sud.

Infine Emilio Casalini, 52 anni, giornalista esperto nella narrazione delle identità dei luoghi, è il direttore creativo del Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca, finanziato con gli incentivi di Cultura Crea. Il Museo, considerato tra le best practice più innovative del turismo italiano e dunque replicabile sul territorio, punta ad un turismo di alta qualità attraverso un ecosistema cooperativo, partecipato e inclusivo: offre moltissime esperienze laboratoriali che immergono il visitatore nella tradizione e nell’arte del territorio, facendolo entrare in contatto diretto con la comunità di cui condivide saperi e quotidianità.

Il Parco ha posto l’accento sulla testimonianza didue giovani imprenditrici del territorio che con impegno, creatività e coraggio hanno saputo dare nuovo slancio a raffinate ed originali attività artigianali.

Nunzia Laura Saldalamacchia, archeologa napoletana, ha saputo trasformare studi e passione per l’antico in un apprezzato brand di gioielli ispirati all’archeologia, creando un’azienda in costante crescita, con ordinativi che giungono da ogni parte del mondo.

Giovanna Basile, Direttore creativo e CEO di Hebanon Fratelli Basile-1830, è ai vertici della storica azienda campana che reinterpreta in un linguaggio moderno e contemporaneo le antiche arti dell’ebanisteria classica, tramandando storie, esperienze e progetti di una famiglia del sud protagonista del Made in Italy da cinque generazioni.

La collaborazione con il Parco, oltre ad incrementare il know how delle due aziende, ha contribuito a valorizzare il patrimonio storico-archeologico del sito UNESCO, dimostrando ancora una volta l’importanza della sinergia tra attrattore e territorio, in un rimando di stimoli e suggestioni che possono concretamente innescare e rafforzare positive dinamiche di sviluppo. 

L’intervento del prof. Luigi Maffei, Pro Rettore per l’Innovazione Informatica e Tecnologica dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha voluto sottolineare l’importanza di percorsi formativi adeguati in grado di favorire l’inserimento dei giovani laureati nel tessuto lavorativo, con conseguente beneficio sociale, economico e culturale per le comunità locali. In questo senso, la convenzione stipulata dal Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Ateneo campano con il Parco, attraverso la condivisione di conoscenze e competenze, offrirà agli studenti stimoli per sperimentazioni innovative e di alta formazione specialistica.

Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e innovazione Invitalia, ha dichiarato: “l’attività che stiamo svolgendo ormai da mesi, in collaborazione con attrattori culturali unici come il Mann, la Reggia di Caserta e il Parco Archeologico di Ercolano si è rivelata una scelta vincente: sono moltissime le idee imprenditoriali di qualità che stanno emergendo e che pensiamo di finanziare grazie ai nostri incentivi, che si rivolgono alle imprese innovative, culturali e sociali”.

Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano ha aggiunto: “Mai come oggi, in questo momento di sfide e ripartenze, il Parco Archeologico di Ercolano rappresenta una luce di speranza per il territorio. Un territorio con il quale si vuole dialogare e che deve diventare protagonista nella lettura e rielaborazione dei valori culturali e identitario del sito UNESCO. Ci aspettiamo che Ercolano sia fucina di idee innovative e sostenibili a favore dell’imprenditorialità giovanile, nell’ambito non solo del turismo culturale ma soprattutto della vita quotidiana dei cittadini che di questi beni sono proprietari ed eredi.”

Jane Thompson, responsabile dell’Herculaneum Conservation Project, è l’unica straniera tra i presenti, ma conosce il territorio molto bene avendo guidato, dai suoi esordi ad oggi, 20 anni, il partenariato pubblico-privato con il Parco Archeologico di Ercolano. Partenariato che ancora oggi risulta essere il più importante esempio per il patrimonio archeologico in Europa. Lei ha evidenziato come “il fattore che ha determinato il successo della collaborazione voluta dal Packard Humanities Institute è la scelta di aver sempre messo al centro delle sue azioni l’importanza del territorio e della comunità locale. Questo approccio ci ha consentito di considerare le potenzialità immense di questo territorio che non si esauriscono nella presenza del sito archeologico, con le innumerevoli risorse e capacità locali che lo caratterizzano rendendolo un unicum nell’area vesuviana. Se il patrimonio culturale non ha un ruolo nel presente, non ci sarà nel futuro”proprio come ci conferma la Policy UNESCO del 2015 relativa al patrimonio mondiale UNESCO e lo sviluppo sostenibile a cui la Thompson ha contribuito.

Invitalia e il Parco Archeologico di Ercolano insieme per fare impresa
Un evento il 22 aprile per dare slancio alla valorizzazione della filiera culturale e creativa del territorio con le testimonianze di chi ce l’ha fatta

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  • 19 Aprile 2021

In che modo il Parco Archeologico di Ercolano, appartenente ad un sito UNESCO con Pompei e Oplontis, può concretamente contribuire al miglioramento della qualità della vita e allo sviluppo sostenibile del territorio in quanto catalizzatore ed espressione di un’eredità culturale straordinaria i cui valori non si limitano a quelli archeologici ?  

Come è possibile innovare e diversificare l’offerta culturale e turistica già esistente integrata in una visione stategica di medio periodo anche grazie allanascita di nuove imprese?

E che ruolo può giocare Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, con i suoi incentivi a sostegno della creazione di imprese culturali, innovative, sociali da parte di giovani, donne e aspiranti imprenditori?

A questi interrogativi vuole rispondere l’evento “La cultura diventa impresa. La tua. Gli incentivi di Invitalia per avviare un’impresa culturale nel territorio vesuviano”, il terzo della serie, dopo gli appuntamenti seguitissimi di Taranto e Caserta.

Organizzato da Invitalia, in partenariato con il Parco Archeologico di Ercolano, l’evento si svolgerà il 22 aprile alle ore 16.00, concentrandosi in particolare su tre testimonianze/casi studio: le storie di chi, grazie agli incentivi Cultura Crea, Resto al Sud e Smart&Start Italia, è già riuscito a mettersi in proprio, creando startup, imprese sociali e culturali che puntano ad arricchire la filiera culturale e creativa del territorio. 

Il Parco Archeologico, oltre a porre l’accento su una visione strategica di medio periodo integrata nelle pianificazioni esistenti e condivisa con gli attori istituzionali e della società civile, ribadirà l’importanza della formazione al fine di stimolare sperimentazioni innovative per l’orientamento e il successivo inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Attraverso un approccio democratico e aperto, due imprenditrici del territorio presenteranno le proprie attività che, in collaborazione con l’Istituto, hanno contribuito a valorizzare il patrimonio storico-archeologico del sito UNESCO, dimostrando come artigianato e creatività possano trarre ispirazioni e nuove possibilità dall’inestimabile patrimonio culturale del territorio.

I responsabili di Invitalia racconteranno queste e le altre misure agevolative che l’Agenzia nazionale gestisce nell’ambito della creazione e dello sviluppo d’impresa, come Nuove Imprese a Tasso Zero e Italia Economia Sociale.

Parteciperanno, tra gli altri, Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico, ed Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e Innovazione, Invitalia e Jane Thompson, Manager Herculaneum Conservation Project

“Le Antichità di Ercolano esposte”:
la prestigiosa opera settecentesca rientra al Parco Archeologico dopo il restauro a cura della Biblioteca Nazionale di Napoli

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  • 16 Aprile 2021

Nel loro ritrovato splendore le “Antichità di Ercolano esposte”, rientrano venerdì 16 aprile al Parco Archeologico di Ercolano, dopo il restauro a cura della Biblioteca Nazionale di Napoli.

Si potranno nuovamente ammirare in tutti i dettagli gli straordinari disegni e le incisioni, che costituiscono l’ambiziosa opera editoriale voluta da Carlo di Borbone. L’opera di gran pregio non fu mai messa in commercio, ma offerta in omaggio dalla corte napoletana agli esponenti più in vista dell’aristocrazia europea per stupirli con l’imponenza della collezione messa insieme dal Re di Napoli, e diffondere e promuovere l’impresa di scavo borbonica, che aveva portato alla luce le città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. .

Per recuperare la propria collezione dei volumi de “Le Antichità di Ercolano esposte” e garantire la pubblica fruizione, il parco ha attivato la propria rete istituzionale di riferimento. dichiara Francesco Sirano, di recente riconfermato alla Direzione del Parco – La collaborazione con la Biblioteca Nazionale si è giovata dell’altissimo livello professionale che da sempre ne caratterizza l’opera. I rapporti, già stretti per la presenza dell’officina dei papiri Ercolanesi proprio nella Biblioteca, si sono ulteriormente rafforzati.”

Il lavoro di restauro su ‘Le Antichità di Ercolano Esposte’- afferma il direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Salvatore Buonomoconferma il filo doppio di stretta collaborazione con il Parco Archeologico di Ercolano, dove si trova la superba Villa dei Pisoni che ospitava l’antica collezione di papiri di Filodemo di Gadara, oggi nella nostra biblioteca. La sinergia in questo caso ha costituito un’occasione per avvalersi al massimo delle risorse e delle potenzialità di cui disponiamo nell’ambito dei beni culturali, consentendoci l’allargamento del concetto stesso di patrimonio culturale componendo l’interesse di bene bibliografico con quello archeologico.”

Il restauro ha riguardato i primi 8 volumi della preziosa collana, pubblicata tra il 1757 e il 1792 dalla Stamperia Reale Borbonica a cura della Reale Accademia Ercolanese (di cui fecero parte Ferdinando Galiani, e Francesco Valletta), fondata da Carlo di Borbone per illustrare e studiare quanto veniva alla luce dagli scavi e collocato nell’ ‘Herculanense Museum’, allestito presso la Reggia di Portici per celebrare la grandiosa impresa di scavo.

Il lavoro di restauro – aggiunge Salvatore Buonomoci tengo a sottolinearlo è stato portato a termine grazie alla disponibilità dei nostri ultimi restauratori, che pur se collocati in pensione, hanno continuato il lavoro in forma volontaria per completare questo delicato restauro e le altre esecuzioni in corso. Allo stato il nostro importante e specializzato laboratorio non può continuare l’attività per mancanza di personale.”

Questo progetto  – conclude Francesco Sirano – giunge a compimento proprio nel momento in cui tra poche settimane il Parco, con il supporto dell’Herculaneum Conservation Project, sta per lanciare una prima versione del portale Open Data: una forma di condivisione delle conoscenze che utilizza il metodo democratico e partecipativo per raggiungere gli stessi effetti che ottennero in Europa i volumi de “Le Antichità di Ercolano esposte”rappresentando una inesauribile fonte di  ispirazione per le arti e l’artigianato”.

Il Restauro.

Il lavoro di restauro sui primi 6 volumi svolto nel Laboratorio “Alberto Guarino” della BNN, che ha visto impegnati Valeria Stanziano e Luigi Vallefuoco e per il Parco di Ercolano Elisabetta Canna,  è  stato complesso: è stato necessario intervenire sulle pregevoli carte interne ma anche  restaurare tutti i dorsi in pelle con le iscrizioni in oro ed i nervi a vista,  in più  parti sono state restaurate le coperte  con incartonatura  e carte marmorizzate dipinte a mano simili agli originali. La restante parte del restauro è stato affidato alla Ditta Argentino Chiara che si è   attenuta nell’ acquisto dei materiali e nell’esecuzione al progetto redatto dal laboratorio della Biblioteca di Napoli.

Le Antichità di Ercolano Esposte hanno avuto il merito di offrire agli artisti ed ai decoratori dell’epoca un assortimento di motivi ellenistici fedeli agli originali, influenzando le arti decorative in Europa e favorendo l’affermarsi del gusto neoclassico. L’opera riveste, perciò, un particolare interesse artistico e documenta con disegni ed incisioni di raffinata fattura il prezioso patrimonio di pitture ed oggetti, molti anche andati perduti, provenienti dagli scavi di Pompei, Stabia e dai due siti di Ercolano: Resina e Portici.

‘DIVISE/CONDIVISE’
Partecipazione e connessioni anche alla base della progettazione delle nuove divise: al lavoro insieme il personale del Parco e gli studenti dell’Università Vanvitelli

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  • 2 Aprile 2021

Il Parco Archeologico di Ercolano, dopo la nuova veste dell’identità visiva, cambia abito anche al proprio personale e presenta le divise disegnate grazie alla progettazione congiunta con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

La collezione “DIVISE CONDIVISE” nasce dalla co-progettazione che ha coinvolto nello studio propedeutico Università e componenti dello staff del Parco.

La progettazione partecipata ha visto protagonisti docenti universitari, giovani laureati, tirocinanti e il personale del Parco, dalla elaborazione dei modelli, alla scelta dei tessuti e alla palette colori, per la realizzazione di indumenti comodi, confortevoli, ecologici, caratterizzati da tonalità ispirate direttamente dall’antica Ercolano, abiti pensati per chi vive e lavora a contatto con tanta bellezza, con accessori e stile di grande vestibilità che si prestano ad una diffusione più ampia affinché tutti possano condividere anche attraverso un capo di abbigliamento i millenari valori estetici e culturali della città di Ercole.

Dopo aver lanciato un programma basato sulle relazioni e connessioni con il territorio, in cui si innesta la Convenzione con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Responsabile scientifico la prof.ssa Maria Dolores Morelli, firmata nel luglio 2020, il Parco mette in campo la prima azione nello studio e progettazione delle divise stagionali per il personale del MIC in servizio presso il Parco Archeologico di Ercolano, oggi pronte per la presentazione dei disegni della Collezione. “La realizzazione delle divise per i nostri addetti alla vigilanza – dichiara il Direttore Sirano – è un segnale che rende evidente l’appartenenza al luogo. Le linee semplici, i colori tenui e i materiali ecocompatibili interpretano perfettamente lo spirito del Parco, un luogo di rinascita continua tra passato e futuro. Il nostro personale è il nostro biglietto da visita e volevamo che si sentisse a proprio agio in divise eleganti e riconoscibili a partire dalle quali saranno creati altri capi di abbigliamento e accessori da offrire ai nostri visitatori. Sono molto soddisfatto della sinergia con l’Università Vanvitelli e fiero della valorizzazione dei giovani in questo progetto, che lancia il forte segnale delle possibilità che questo territorio offre alle nuove generazioni”.

Le due istituzioni lavorano infatti in modo speculare e parallelamente sul territorio: il Parco promuovendo un rapporto sempre più stretto con il suo intorno urbano e culturale; l’Università e il Dipartimento, sotto l’egida del Prof. Luigi Maffei, Prorettore all’Innovazione tecnologica e informatica della Vanvitelli, per favorire la nascita di reti e forme di partenariato con le Istituzioni e gli Enti. “La Convenzione con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”- come dichiara la prof. Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale – è stata siglata al fine di strutturare uno stretto collegamento tra la realtà accademica e quella del sito archeologico, attuando forme di collaborazione scientifica e di ricerca per la formazione, l’orientamento e la didattica, su tematiche di convergente interesse per i due Enti, strutturando attività di ricerca in ambito culturale, produttivo, tecnologico, contribuendo al rafforzamento delle relazioni tra Università, Enti, Aziende, Associazioni per lo sviluppo di processi educativi-produttivi.”

Il gruppo di ricerca del Dipartimento, recependo tutte le istanze del Parco, è partito per la conformazione delle caratteristiche degli outfit dal Mediterraneo, luogo di contaminazioni culturali per eccellenza, dove mare e terra si uniscono in un abbraccio inscindibile. Il percorso di fashion design ha inizio dal triplice significato della parola habitus: ambito, modo di comportarsi, abito; dunque ciò significa che dallo studio di ogni singola località può nascere un artefatto, un accessorio di design, un vestito, come accade per le divise del Parco Archeologico di Ercolano che ricordano la vasta gamma di forme, materiali e colori che si ritrovano nelle costruzioni pubbliche e private dell’antica città.

Gli scavi di Ercolano raddoppiano in grandezza e arrivano fino alla Villa dei Papiri
Riprendono gli scavi della spiaggia degli antichi ercolanesi

  • paerco stampa
  • 27 Gennaio 2021

Dopo gli ultimi scavi degli anni 80, si riprende a scavare al Parco Archeologico di Ercolano. Saranno avviati a breve i lavori sull’Antica Spiaggia, il lido della Ercolano romana, per consentirne la valorizzazione e il ricongiungimento alla visita della Villa dei Papiri.

La spiaggia è stata parzialmente scavata a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, quando è stato portato alla luce il fronte della città verso il mare.

A causa dei fenomeni dei movimenti del terreno legati all’eruzione del 79 d.C. la spiaggia si trova oggi a circa 4 metri al di sotto dell’attuale livello del mare, una condizione che fin da subito ha posto rilevanti problemi di regimentazione delle acque. Al fine di risolvere tali problematiche, gli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project hanno, tra il 2007 e il 2010, messo in luce ulteriormente la parte orientale della spiaggia evidenziando la presenza di numerose testimonianze archeologiche riferibili sia alle fasi più antiche di vita della città che alla situazione al momento dell’eruzione. In seguito, e anche grazie alla quasi ventennale esperienza di conoscenza e conservazione acquisita a Ercolano, hanno predisposto per il Parco di Ercolano il progetto che entro poche settimane vedrà l’avvio.

Le attività di scavo previste consentiranno di raggiungere il livello della spiaggia come si presentava al momento dell’eruzione anche nel lato ovest. L’intervento, dunque, costituirà una straordinaria occasione per acquisire preziose informazioni, sulle fasi di vita più antiche della città, sulla situazione al momento dell’eruzione e sulle dinamiche della distruzione nel 79 d.C. aggiungendo un ulteriore tassello alla conoscenza delle città romane affacciate sul Golfo di Napoli.

L’intervento prevede di valorizzare l’antico litorale, riportando materiale sabbioso appositamente studiato per drenare l’acqua piovana, ripristinando le quote antiche, e consentendo finalmente al pubblico di accedervi, di passeggiare quindi sul litorale antico con un percorso finora inedito. Questa passeggiata potrà anche prolungarsi fino a raggiungere l’area dei cosiddetti “Nuovi Scavi” con la Villa dei Papiri, mettendo in connessione finalmente le due aree dell’antica Herculaneum da sempre separate dalla soprastante Via Mare. 

Le straordinarie scoperte qui avvenute a partire dal 1980 suscitarono clamore internazionale e diedero il via ad una serie di studi settoriali di grande interesse.  Riprendiamo la ricerca sul terreno con rinnovata consapevolezza della complessità del sito e, grazie ad un approccio multidisciplinare, ci aspettiamo ulteriori e solidi approfondimenti–interviene il Direttore Sirano – Si tratta di un progetto che realizzerà interventi sistematici, coordinati e caratterizzati da un rigoroso approccio scientifico, di documentazione e di studio. Un progetto messo in campo in sinergia con HCP, ulteriore tassello che dimostra come sia possibile una collaborazione pubblico-privato a tutto vantaggio del bene pubblico e degli attori che vi partecipano. Lo studio andrà nella direzione di coniugare le indagini archeologiche, in stretta relazione con gli aspetti antropologici, geologici, paleobotanici, conservativi creando una stabile connessione con il pubblico presente e da remoto. Crediamo che questo sia il più genuino coronamento di un’attività iniziata oramai 40 anni fa e avanzata con discontinuità e tra mille difficoltà che il nuovo Parco Archeologico è ora in grado di affrontare e risolvere con efficacia.”

I lavori avranno una durata di circa due anni e mezzo e saranno seguiti da una équipe multidisciplinare formata da tecnici del Parco Archeologico di Ercolano, del Ministero dei Beni Culturali e dell’Herculaneum Conservation Project, che si avvarranno delle più aggiornate tecniche di indagine e documentazione che la scienza mette a disposizione.

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