Cultura, innovazione e coesione sociale: così si fa impresa nel territorio vesuviano
L’evento di Invitalia e del Parco Archeologico di Ercolano per valorizzare la filiera culturale turistica e far nascere nuove imprese

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  • 22 Aprile 2021

Una piattaforma di digital marketing per la realizzazione di video interattivi creati in real time dagli utenti; una app di servizi e opportunità per il tempo libero rivolta a persone disabili o con difficoltà motorie e un museo diffuso che punta al turismo di qualità poggiando sulla cooperazione e sulla sostenibilità del territorio.

Sono le tre idee diventate imprese grazie agli incentivi di Invitalia e raccontate nel corso dell’evento “La cultura diventa impresa. La tua. Gli incentivi di Invitalia per avviare un’impresa culturale nel territorio vesuviano” svoltosi il 22 aprile presso il Parco Archeologico di Ercolano.

L’incontro, il terzo della serie dopo gli eventi al Marta di Taranto e presso la Reggia di Caserta, nasce dalla collaborazione tra Invitalia, l’Agenzia di sviluppo del Governo e il Parco Archeologico di Ercolano.L’obiettivo è  stimolare la filiera creativa delle imprese del territorio e promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale.  Azioni, progetti, nuove imprese che guardano alle  possibili connessioni con un attrattore culturale e turistico come  Ercolano unico al mondo. Un motore rinnovato e potenziato grazie agli strumenti agevolativi di Invitalia, al fine di stimolare percorsi di autoimpiego.

In tre ce l’hanno già fatta e hanno raccontato le loro testimonianze:

Mario Amura, napoletano, 48 anni e numerose esperienze nel mondo del cinema, ha fondato Emoticron, una startup innovativa che, con l’aiuto diSmart&Start Italia, ha progettato, sviluppato e brevettato “Phlay” una piattaforma di digital marketing per video interattivi, che consente di “suonare con le immagini” e montare video in real time coinvolgendo l’utente nella realizzazione di una sua personale visione di un contenuto brandizzato. La tecnologia alla base del progetto è oggetto di ben 7 brevetti.

Ilaria Bosco, 34 anni, anche lei di Napoli, laureata in Scienze della Comunicazione, è partita invece da un’esperienza familiare: quella di un nipotino affetto da una rara forma  di distrofia muscolare, per dare vita all’APP “TU PUOI”, che offre un servizio a forte impatto sociale: facilita infatti la ricerca di servizi ed opportunità per il tempo libero, come luoghi di arte e cultura, strutture ristorative, parchi, centri sportivi, parcheggi, studi medici etc. a persone con ridotte o nulle capacità motorie. L’APP è stata finanziata con gli incentivi di Resto al Sud.

Infine Emilio Casalini, 52 anni, giornalista esperto nella narrazione delle identità dei luoghi, è il direttore creativo del Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca, finanziato con gli incentivi di Cultura Crea. Il Museo, considerato tra le best practice più innovative del turismo italiano e dunque replicabile sul territorio, punta ad un turismo di alta qualità attraverso un ecosistema cooperativo, partecipato e inclusivo: offre moltissime esperienze laboratoriali che immergono il visitatore nella tradizione e nell’arte del territorio, facendolo entrare in contatto diretto con la comunità di cui condivide saperi e quotidianità.

Il Parco ha posto l’accento sulla testimonianza didue giovani imprenditrici del territorio che con impegno, creatività e coraggio hanno saputo dare nuovo slancio a raffinate ed originali attività artigianali.

Nunzia Laura Saldalamacchia, archeologa napoletana, ha saputo trasformare studi e passione per l’antico in un apprezzato brand di gioielli ispirati all’archeologia, creando un’azienda in costante crescita, con ordinativi che giungono da ogni parte del mondo.

Giovanna Basile, Direttore creativo e CEO di Hebanon Fratelli Basile-1830, è ai vertici della storica azienda campana che reinterpreta in un linguaggio moderno e contemporaneo le antiche arti dell’ebanisteria classica, tramandando storie, esperienze e progetti di una famiglia del sud protagonista del Made in Italy da cinque generazioni.

La collaborazione con il Parco, oltre ad incrementare il know how delle due aziende, ha contribuito a valorizzare il patrimonio storico-archeologico del sito UNESCO, dimostrando ancora una volta l’importanza della sinergia tra attrattore e territorio, in un rimando di stimoli e suggestioni che possono concretamente innescare e rafforzare positive dinamiche di sviluppo. 

L’intervento del prof. Luigi Maffei, Pro Rettore per l’Innovazione Informatica e Tecnologica dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha voluto sottolineare l’importanza di percorsi formativi adeguati in grado di favorire l’inserimento dei giovani laureati nel tessuto lavorativo, con conseguente beneficio sociale, economico e culturale per le comunità locali. In questo senso, la convenzione stipulata dal Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Ateneo campano con il Parco, attraverso la condivisione di conoscenze e competenze, offrirà agli studenti stimoli per sperimentazioni innovative e di alta formazione specialistica.

Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e innovazione Invitalia, ha dichiarato: “l’attività che stiamo svolgendo ormai da mesi, in collaborazione con attrattori culturali unici come il Mann, la Reggia di Caserta e il Parco Archeologico di Ercolano si è rivelata una scelta vincente: sono moltissime le idee imprenditoriali di qualità che stanno emergendo e che pensiamo di finanziare grazie ai nostri incentivi, che si rivolgono alle imprese innovative, culturali e sociali”.

Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano ha aggiunto: “Mai come oggi, in questo momento di sfide e ripartenze, il Parco Archeologico di Ercolano rappresenta una luce di speranza per il territorio. Un territorio con il quale si vuole dialogare e che deve diventare protagonista nella lettura e rielaborazione dei valori culturali e identitario del sito UNESCO. Ci aspettiamo che Ercolano sia fucina di idee innovative e sostenibili a favore dell’imprenditorialità giovanile, nell’ambito non solo del turismo culturale ma soprattutto della vita quotidiana dei cittadini che di questi beni sono proprietari ed eredi.”

Jane Thompson, responsabile dell’Herculaneum Conservation Project, è l’unica straniera tra i presenti, ma conosce il territorio molto bene avendo guidato, dai suoi esordi ad oggi, 20 anni, il partenariato pubblico-privato con il Parco Archeologico di Ercolano. Partenariato che ancora oggi risulta essere il più importante esempio per il patrimonio archeologico in Europa. Lei ha evidenziato come “il fattore che ha determinato il successo della collaborazione voluta dal Packard Humanities Institute è la scelta di aver sempre messo al centro delle sue azioni l’importanza del territorio e della comunità locale. Questo approccio ci ha consentito di considerare le potenzialità immense di questo territorio che non si esauriscono nella presenza del sito archeologico, con le innumerevoli risorse e capacità locali che lo caratterizzano rendendolo un unicum nell’area vesuviana. Se il patrimonio culturale non ha un ruolo nel presente, non ci sarà nel futuro”proprio come ci conferma la Policy UNESCO del 2015 relativa al patrimonio mondiale UNESCO e lo sviluppo sostenibile a cui la Thompson ha contribuito.

Invitalia e il Parco Archeologico di Ercolano insieme per fare impresa
Un evento il 22 aprile per dare slancio alla valorizzazione della filiera culturale e creativa del territorio con le testimonianze di chi ce l’ha fatta

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  • 19 Aprile 2021

In che modo il Parco Archeologico di Ercolano, appartenente ad un sito UNESCO con Pompei e Oplontis, può concretamente contribuire al miglioramento della qualità della vita e allo sviluppo sostenibile del territorio in quanto catalizzatore ed espressione di un’eredità culturale straordinaria i cui valori non si limitano a quelli archeologici ?  

Come è possibile innovare e diversificare l’offerta culturale e turistica già esistente integrata in una visione stategica di medio periodo anche grazie allanascita di nuove imprese?

E che ruolo può giocare Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, con i suoi incentivi a sostegno della creazione di imprese culturali, innovative, sociali da parte di giovani, donne e aspiranti imprenditori?

A questi interrogativi vuole rispondere l’evento “La cultura diventa impresa. La tua. Gli incentivi di Invitalia per avviare un’impresa culturale nel territorio vesuviano”, il terzo della serie, dopo gli appuntamenti seguitissimi di Taranto e Caserta.

Organizzato da Invitalia, in partenariato con il Parco Archeologico di Ercolano, l’evento si svolgerà il 22 aprile alle ore 16.00, concentrandosi in particolare su tre testimonianze/casi studio: le storie di chi, grazie agli incentivi Cultura Crea, Resto al Sud e Smart&Start Italia, è già riuscito a mettersi in proprio, creando startup, imprese sociali e culturali che puntano ad arricchire la filiera culturale e creativa del territorio. 

Il Parco Archeologico, oltre a porre l’accento su una visione strategica di medio periodo integrata nelle pianificazioni esistenti e condivisa con gli attori istituzionali e della società civile, ribadirà l’importanza della formazione al fine di stimolare sperimentazioni innovative per l’orientamento e il successivo inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Attraverso un approccio democratico e aperto, due imprenditrici del territorio presenteranno le proprie attività che, in collaborazione con l’Istituto, hanno contribuito a valorizzare il patrimonio storico-archeologico del sito UNESCO, dimostrando come artigianato e creatività possano trarre ispirazioni e nuove possibilità dall’inestimabile patrimonio culturale del territorio.

I responsabili di Invitalia racconteranno queste e le altre misure agevolative che l’Agenzia nazionale gestisce nell’ambito della creazione e dello sviluppo d’impresa, come Nuove Imprese a Tasso Zero e Italia Economia Sociale.

Parteciperanno, tra gli altri, Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico, ed Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e Innovazione, Invitalia e Jane Thompson, Manager Herculaneum Conservation Project

“Le Antichità di Ercolano esposte”:
la prestigiosa opera settecentesca rientra al Parco Archeologico dopo il restauro a cura della Biblioteca Nazionale di Napoli

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  • 16 Aprile 2021

Nel loro ritrovato splendore le “Antichità di Ercolano esposte”, rientrano venerdì 16 aprile al Parco Archeologico di Ercolano, dopo il restauro a cura della Biblioteca Nazionale di Napoli.

Si potranno nuovamente ammirare in tutti i dettagli gli straordinari disegni e le incisioni, che costituiscono l’ambiziosa opera editoriale voluta da Carlo di Borbone. L’opera di gran pregio non fu mai messa in commercio, ma offerta in omaggio dalla corte napoletana agli esponenti più in vista dell’aristocrazia europea per stupirli con l’imponenza della collezione messa insieme dal Re di Napoli, e diffondere e promuovere l’impresa di scavo borbonica, che aveva portato alla luce le città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. .

Per recuperare la propria collezione dei volumi de “Le Antichità di Ercolano esposte” e garantire la pubblica fruizione, il parco ha attivato la propria rete istituzionale di riferimento. dichiara Francesco Sirano, di recente riconfermato alla Direzione del Parco – La collaborazione con la Biblioteca Nazionale si è giovata dell’altissimo livello professionale che da sempre ne caratterizza l’opera. I rapporti, già stretti per la presenza dell’officina dei papiri Ercolanesi proprio nella Biblioteca, si sono ulteriormente rafforzati.”

Il lavoro di restauro su ‘Le Antichità di Ercolano Esposte’- afferma il direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Salvatore Buonomoconferma il filo doppio di stretta collaborazione con il Parco Archeologico di Ercolano, dove si trova la superba Villa dei Pisoni che ospitava l’antica collezione di papiri di Filodemo di Gadara, oggi nella nostra biblioteca. La sinergia in questo caso ha costituito un’occasione per avvalersi al massimo delle risorse e delle potenzialità di cui disponiamo nell’ambito dei beni culturali, consentendoci l’allargamento del concetto stesso di patrimonio culturale componendo l’interesse di bene bibliografico con quello archeologico.”

Il restauro ha riguardato i primi 8 volumi della preziosa collana, pubblicata tra il 1757 e il 1792 dalla Stamperia Reale Borbonica a cura della Reale Accademia Ercolanese (di cui fecero parte Ferdinando Galiani, e Francesco Valletta), fondata da Carlo di Borbone per illustrare e studiare quanto veniva alla luce dagli scavi e collocato nell’ ‘Herculanense Museum’, allestito presso la Reggia di Portici per celebrare la grandiosa impresa di scavo.

Il lavoro di restauro – aggiunge Salvatore Buonomoci tengo a sottolinearlo è stato portato a termine grazie alla disponibilità dei nostri ultimi restauratori, che pur se collocati in pensione, hanno continuato il lavoro in forma volontaria per completare questo delicato restauro e le altre esecuzioni in corso. Allo stato il nostro importante e specializzato laboratorio non può continuare l’attività per mancanza di personale.”

Questo progetto  – conclude Francesco Sirano – giunge a compimento proprio nel momento in cui tra poche settimane il Parco, con il supporto dell’Herculaneum Conservation Project, sta per lanciare una prima versione del portale Open Data: una forma di condivisione delle conoscenze che utilizza il metodo democratico e partecipativo per raggiungere gli stessi effetti che ottennero in Europa i volumi de “Le Antichità di Ercolano esposte”rappresentando una inesauribile fonte di  ispirazione per le arti e l’artigianato”.

Il Restauro.

Il lavoro di restauro sui primi 6 volumi svolto nel Laboratorio “Alberto Guarino” della BNN, che ha visto impegnati Valeria Stanziano e Luigi Vallefuoco e per il Parco di Ercolano Elisabetta Canna,  è  stato complesso: è stato necessario intervenire sulle pregevoli carte interne ma anche  restaurare tutti i dorsi in pelle con le iscrizioni in oro ed i nervi a vista,  in più  parti sono state restaurate le coperte  con incartonatura  e carte marmorizzate dipinte a mano simili agli originali. La restante parte del restauro è stato affidato alla Ditta Argentino Chiara che si è   attenuta nell’ acquisto dei materiali e nell’esecuzione al progetto redatto dal laboratorio della Biblioteca di Napoli.

Le Antichità di Ercolano Esposte hanno avuto il merito di offrire agli artisti ed ai decoratori dell’epoca un assortimento di motivi ellenistici fedeli agli originali, influenzando le arti decorative in Europa e favorendo l’affermarsi del gusto neoclassico. L’opera riveste, perciò, un particolare interesse artistico e documenta con disegni ed incisioni di raffinata fattura il prezioso patrimonio di pitture ed oggetti, molti anche andati perduti, provenienti dagli scavi di Pompei, Stabia e dai due siti di Ercolano: Resina e Portici.

‘DIVISE/CONDIVISE’
Partecipazione e connessioni anche alla base della progettazione delle nuove divise: al lavoro insieme il personale del Parco e gli studenti dell’Università Vanvitelli

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  • 2 Aprile 2021

Il Parco Archeologico di Ercolano, dopo la nuova veste dell’identità visiva, cambia abito anche al proprio personale e presenta le divise disegnate grazie alla progettazione congiunta con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

La collezione “DIVISE CONDIVISE” nasce dalla co-progettazione che ha coinvolto nello studio propedeutico Università e componenti dello staff del Parco.

La progettazione partecipata ha visto protagonisti docenti universitari, giovani laureati, tirocinanti e il personale del Parco, dalla elaborazione dei modelli, alla scelta dei tessuti e alla palette colori, per la realizzazione di indumenti comodi, confortevoli, ecologici, caratterizzati da tonalità ispirate direttamente dall’antica Ercolano, abiti pensati per chi vive e lavora a contatto con tanta bellezza, con accessori e stile di grande vestibilità che si prestano ad una diffusione più ampia affinché tutti possano condividere anche attraverso un capo di abbigliamento i millenari valori estetici e culturali della città di Ercole.

Dopo aver lanciato un programma basato sulle relazioni e connessioni con il territorio, in cui si innesta la Convenzione con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Responsabile scientifico la prof.ssa Maria Dolores Morelli, firmata nel luglio 2020, il Parco mette in campo la prima azione nello studio e progettazione delle divise stagionali per il personale del MIC in servizio presso il Parco Archeologico di Ercolano, oggi pronte per la presentazione dei disegni della Collezione. “La realizzazione delle divise per i nostri addetti alla vigilanza – dichiara il Direttore Sirano – è un segnale che rende evidente l’appartenenza al luogo. Le linee semplici, i colori tenui e i materiali ecocompatibili interpretano perfettamente lo spirito del Parco, un luogo di rinascita continua tra passato e futuro. Il nostro personale è il nostro biglietto da visita e volevamo che si sentisse a proprio agio in divise eleganti e riconoscibili a partire dalle quali saranno creati altri capi di abbigliamento e accessori da offrire ai nostri visitatori. Sono molto soddisfatto della sinergia con l’Università Vanvitelli e fiero della valorizzazione dei giovani in questo progetto, che lancia il forte segnale delle possibilità che questo territorio offre alle nuove generazioni”.

Le due istituzioni lavorano infatti in modo speculare e parallelamente sul territorio: il Parco promuovendo un rapporto sempre più stretto con il suo intorno urbano e culturale; l’Università e il Dipartimento, sotto l’egida del Prof. Luigi Maffei, Prorettore all’Innovazione tecnologica e informatica della Vanvitelli, per favorire la nascita di reti e forme di partenariato con le Istituzioni e gli Enti. “La Convenzione con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”- come dichiara la prof. Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale – è stata siglata al fine di strutturare uno stretto collegamento tra la realtà accademica e quella del sito archeologico, attuando forme di collaborazione scientifica e di ricerca per la formazione, l’orientamento e la didattica, su tematiche di convergente interesse per i due Enti, strutturando attività di ricerca in ambito culturale, produttivo, tecnologico, contribuendo al rafforzamento delle relazioni tra Università, Enti, Aziende, Associazioni per lo sviluppo di processi educativi-produttivi.”

Il gruppo di ricerca del Dipartimento, recependo tutte le istanze del Parco, è partito per la conformazione delle caratteristiche degli outfit dal Mediterraneo, luogo di contaminazioni culturali per eccellenza, dove mare e terra si uniscono in un abbraccio inscindibile. Il percorso di fashion design ha inizio dal triplice significato della parola habitus: ambito, modo di comportarsi, abito; dunque ciò significa che dallo studio di ogni singola località può nascere un artefatto, un accessorio di design, un vestito, come accade per le divise del Parco Archeologico di Ercolano che ricordano la vasta gamma di forme, materiali e colori che si ritrovano nelle costruzioni pubbliche e private dell’antica città.

Il Mito con il Futuro intorno

Il Parco Archeologico di Ercolano: resilienza e condivisione.
La valorizzazione nella nuova programmazione pluriennale e la nuova identità visiva

Il Parco Archeologico di Ercolano lancia un messaggio di resilienza e trasforma il delicato momento dell’emergenza sanitaria in occasione di progettualità e di lavoro condiviso verso il rilancio.
Parte una nuova fase della vita del Parco, completamente basata sulla connessione e sulla partecipazione; i punti chiave sono:
1. la nuova programmazione pluriennale e le strategie di conservazione, tutela, valorizzazione;
2. la nuova offerta al pubblico, giocata in un bilanciamento ed integrazione tra reale e virtuale e completamente orientata a potenziare la partecipazione, il coinvolgimento, l’interazione;
3. una nuova identità visiva, per sottolineare anche simbolicamente il processo di conoscenza condotto.

Il Parco Archeologico di Ercolano, autonomo dal 2016, ha il compito di diffondere i valori culturali che lo rendono unico e la mission UNESCO. L’istituto interpreta questa sfida con la ricerca, l’analisi e la condivisione dei valori identitari. Questo processo si è basato sulla costruzione di una comunità e sulle connessioni con il territorio.

Il nuovo approccio aveva bisogno anche di una rappresentazione visiva che rendesse immediatamente riconoscibili e trasmissibili i valori culturali e possibilmente li potenziasse.
La scelta simbolica si è orientata verso Ercole, eroe che dà il nome alla città, con particolare riferimento ad uno dei suoi attributi, il nodo con il quale si allacciava al collo la pelle del leone di Nemea, che acquisisce un senso speciale: il nodo per collegare la città antica e quella moderna, il Parco e il territorio, il passato e il futuro, il mare e il Vesuvio, la ricerca e la valorizzazione.

I valori di forza e resilienza vogliono dunque interpretare il momento delicato che viviamo, offrendo un messaggio positivo di spinta verso una graduale ripartenza secondo prospettive rinnovate: tutti insieme, con il territorio, con i visitatori, i ricercatori, le istituzioni, che nei valori del Parco si riconoscono e si identificano.

“Il Parco lavora lungo due binari: tutela e valorizzazione. In merito alla valorizzazione, abbiamo interpretato questo momento di difficoltà a causa del COVID quale occasione per costruire su basi rinnovate la ripresa e negli scorsi mesi abbiamo lanciato un processo condiviso sulle radici identitarie del Parco Archeologico di Ercolano– dichiara il direttore Francesco Sirano -in parallelo ai programmi volti alla conservazione del patrimonio, alla conoscenza, ad azioni di integrazione con il territorio attraverso connessioni e reti. Questo lavoro, che si è molto giovato di quanto da anni impostato dai colleghi HCP, ci ha aiutato a costruire su solide basi la definizione di un nuovo programma pluriennale e di una nuova identità visiva ispirata ad Ercole. Il percorso proseguirà nei prossimi mesi con tante importanti novità nel segno dell’apertura e della partecipazione.”

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Avviso chiusura

Dal 22 febbraio il Parco Archeologico di Ercolano resterà chiuso in ottemperanza al DPCM del 14 gennaio 2021 e all’ordinanza del Ministero della Salute del 19 febbraio 2021 che istituisce la zona arancione per la regione Campania.

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Gli scavi di Ercolano raddoppiano in grandezza e arrivano fino alla Villa dei Papiri
Riprendono gli scavi della spiaggia degli antichi ercolanesi

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  • 27 Gennaio 2021

Dopo gli ultimi scavi degli anni 80, si riprende a scavare al Parco Archeologico di Ercolano. Saranno avviati a breve i lavori sull’Antica Spiaggia, il lido della Ercolano romana, per consentirne la valorizzazione e il ricongiungimento alla visita della Villa dei Papiri.

La spiaggia è stata parzialmente scavata a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, quando è stato portato alla luce il fronte della città verso il mare.

A causa dei fenomeni dei movimenti del terreno legati all’eruzione del 79 d.C. la spiaggia si trova oggi a circa 4 metri al di sotto dell’attuale livello del mare, una condizione che fin da subito ha posto rilevanti problemi di regimentazione delle acque. Al fine di risolvere tali problematiche, gli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project hanno, tra il 2007 e il 2010, messo in luce ulteriormente la parte orientale della spiaggia evidenziando la presenza di numerose testimonianze archeologiche riferibili sia alle fasi più antiche di vita della città che alla situazione al momento dell’eruzione. In seguito, e anche grazie alla quasi ventennale esperienza di conoscenza e conservazione acquisita a Ercolano, hanno predisposto per il Parco di Ercolano il progetto che entro poche settimane vedrà l’avvio.

Le attività di scavo previste consentiranno di raggiungere il livello della spiaggia come si presentava al momento dell’eruzione anche nel lato ovest. L’intervento, dunque, costituirà una straordinaria occasione per acquisire preziose informazioni, sulle fasi di vita più antiche della città, sulla situazione al momento dell’eruzione e sulle dinamiche della distruzione nel 79 d.C. aggiungendo un ulteriore tassello alla conoscenza delle città romane affacciate sul Golfo di Napoli.

L’intervento prevede di valorizzare l’antico litorale, riportando materiale sabbioso appositamente studiato per drenare l’acqua piovana, ripristinando le quote antiche, e consentendo finalmente al pubblico di accedervi, di passeggiare quindi sul litorale antico con un percorso finora inedito. Questa passeggiata potrà anche prolungarsi fino a raggiungere l’area dei cosiddetti “Nuovi Scavi” con la Villa dei Papiri, mettendo in connessione finalmente le due aree dell’antica Herculaneum da sempre separate dalla soprastante Via Mare. 

Le straordinarie scoperte qui avvenute a partire dal 1980 suscitarono clamore internazionale e diedero il via ad una serie di studi settoriali di grande interesse.  Riprendiamo la ricerca sul terreno con rinnovata consapevolezza della complessità del sito e, grazie ad un approccio multidisciplinare, ci aspettiamo ulteriori e solidi approfondimenti–interviene il Direttore Sirano – Si tratta di un progetto che realizzerà interventi sistematici, coordinati e caratterizzati da un rigoroso approccio scientifico, di documentazione e di studio. Un progetto messo in campo in sinergia con HCP, ulteriore tassello che dimostra come sia possibile una collaborazione pubblico-privato a tutto vantaggio del bene pubblico e degli attori che vi partecipano. Lo studio andrà nella direzione di coniugare le indagini archeologiche, in stretta relazione con gli aspetti antropologici, geologici, paleobotanici, conservativi creando una stabile connessione con il pubblico presente e da remoto. Crediamo che questo sia il più genuino coronamento di un’attività iniziata oramai 40 anni fa e avanzata con discontinuità e tra mille difficoltà che il nuovo Parco Archeologico è ora in grado di affrontare e risolvere con efficacia.”

I lavori avranno una durata di circa due anni e mezzo e saranno seguiti da una équipe multidisciplinare formata da tecnici del Parco Archeologico di Ercolano, del Ministero dei Beni Culturali e dell’Herculaneum Conservation Project, che si avvarranno delle più aggiornate tecniche di indagine e documentazione che la scienza mette a disposizione.

Ercolano, l’ingresso degli Scavi illuminato di rosso per il Giorno della Memoria

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  • 19 Gennaio 2021

Una luce per non dimenticare. Si illumina di rosso la facciata dell’ingresso storico al Parco Archeologico di Ercolano di Corso Resina. Dal 19 al 27 gennaio 2021, infatti, l’emiciclo sarà illuminato per commemorare il Giorno della Memoria che ricorda le vittime dell’Olocausto. 

“Di concerto con la direzione del Parco Archeologico, abbiamo voluto illuminare di rosso l’ingresso storico degli scavi per commemorare le vittime dell’Olocausto. Una luce che riaccendi l’attenzione e il ricordo, perché come afferma la senatrice Segre, l’indifferenza è più colpevole della violenza stessa – dichiara il sindaco Ciro Buonajuto. Dobbiamo saper far ‘Memoria’ del male che siamo stati in grado di generare per evitare che esso possa tornare a travolgerci. Quindi il Giorno della Memoria sia un momento per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e le abominevoli leggi razziali, ma sia anche un’occasione di riflessione sui valori della fratellanza, della solidarietà e della tolleranza fondamenta della nostra Carta Costituzionale”.

Continua il networking territoriale con il Comune di Ercolano – dichiara il Direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano – e questa volta accogliamo la proposta di illuminare di rosso la facciata di ingresso di Corso Resina per una iniziativa altrettanto di spessore dopo aver appoggiato la candidatura di Procida a capitale italiana della cultura. Con l’illuminazione della facciata dell’ingresso storico, il Parco partecipa alla celebrazione della memoria dell’Olocausto e vuole trasmettere l’orrore verso ogni razzismo e discriminazione violenta e barbara come quella che colpì gli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il senso della luce rossa che si riaccende sulla cultura in generale e sul Parco di Ercolano, bene patrimonio dell’Umanità, vuole richiamare il concetto romano di humanitas, quale condivisione e partecipazione al comune destino di tutti gli uomini indipendentemente dal credo, dall’origine geografica, dai costumi, dalle idee politiche e dalla posizione sociale. Quella luce ricorda un passato tragico ma parla alle coscienze e alle intelligenze per un ritorno ad una nuova vita, segnale di grande speranza in un momento di rinascita e di ripresa così tanto importanti in questo periodo storico”. 

GIORNO DELLA MEMORIA. Il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è dal 2000 il “Giorno della Memoria”, istituito dal Governo italiano con una Legge dello Stato, la 211 del 20 luglio di quell’anno. È il giorno per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro – come recita l’art. 1 – che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

ERCOLANO PRONTA PER L’APERTURA
Da lunedì 18 gennaio riaprono i cancelli

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  • 16 Gennaio 2021

Via libera al nuovo Dpcm, contenente ulteriori misure legate all’emergenza coronavirus in Italia con provvedimenti che saranno in vigore fino al 15 febbraio e che prevede la riapertura dei musei in zona gialla nei giorni feriali.

Il Parco Archeologico di Ercolano, rispettando tutte le norme del distanziamento sociale per la sicurezza di ogni visitatore e di ogni lavoratore, è pronto per la riapertura e lunedì alle ore 8.30 potrà accogliere i primi visitatori.

L’accesso al Parco sarà permesso dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 (con ultimo ingresso alle ore 15.30)

Le attività di bigliettazione saranno svolte esclusivamente in modalità online, con le stesse tariffe adottate nel 2020 in seguito all’emergenza sanitaria internazionale:

·       abbonamento annuale € 13,00 (oltre 1,50 € per vendita on line)

·       ingresso singolo € 13,00 per il biglietto oltre € 1,50 per la vendita on line

·       ingresso giovani dai 18 ai 24 anni 2€ (oltre 1,50 € per vendita on line)

·       gratuità e riduzioni previste dalla normativa vigente. 

 

Ulteriori Informazioni sono reperibili anche via telefono, al numero 081 77 77 008 e via mail: didattica.ercolano@libero.it, negli stessi giorni e orari di apertura al pubblico.

Finalmente possiamo accogliere di nuovo in presenza il nostro pubblico – interviene il direttore Sirano – siamo convinti che con il nostro servizio il sito UNESCO di Ercolano contribuirà alla ripresa e al rilancio del nostro territorio e delle iniziative culturali a livello nazionale e internazionale. Nei mesi di chiusura abbiamo elaborato un metodo di lavoro che ci permette di passare facilmente e rapidamente dal virtuale al reale valorizzando tutti gli elementi positivi che emergono dall’interconnessione tra queste due modalità operative. Una visita ad Ercolano è un’occasione da non perdere in questo momento e i visitatori potranno preparare il loro percorso o approfondire curiosità e altri aspetti riguardanti l’antica città grazie alla mappa del sito (disponibile anche per bambini), alla miniguida (scaricabile dal sito internet) e ai contenuti digitali facilmente accessibili. Tutte le norme che tutelino la sicurezza di chiunque varchi i cancelli del Parco saranno rispettate e insieme, in piena sicurezza, potremo recuperare un po’ di quella libertà che tanto ci sta mancando e, chissà, riconnetterci con una parte della nostra identità e della nostra anima. L’invito che rivolgo ai nostri amici visitatori è di approfittare dell’abbonamento “Un giorno un anno” che ha un costo equivalente a quello del biglietto per il singolo ingresso, cosa che permetterà per un anno solare dall’acquisto di accedere al sito ogni volta che si vorrà, alle mostre e a tutte le iniziative che abbiamo riprogrammato per il 2021 alcune delle quali riservate agli abbonati”.

Il flusso dei turisti sarà contingentato per fasce orarie di 30 minuti. Si accederà al Parco attraverso entrambi gli ingressi di Corso Resina e Viale dei Papiri Ercolanesi. Regolarmente funzionante il parcheggio del Comune in Viale dei Papiri Ercolanesi.

Aperto anche il Parco Maiuri, polmone verde tanto caro agli ercolanesi.

Il servizio audio guide che offre ad un prezzo molto conveniente la nuova app dedicata sul sito del Parco www.ercolano.beniculturali.it

All’ingresso del Visitor center sarà effettuato il controllo della temperatura corporea e della mascherina. Il controllo dei biglietti, preventivamente acquistati on line, sarà fatto ai tornelli di ingresso dell’area archeologica.

I visitatori potranno accedere al Padiglione della Barca dove è esposta l’imbarcazione scoperta sull’antica spiaggia e una serie di oggetti che legano a filo doppio Ercolano con il mare. Aperto anche l’Antiquarium, con l’esposizione permanente SplendOri. Il lusso negli ornamenti a Ercolano con circa 200 oggetti preziosi appartenuti agli antichi ercolanesi.

Si accederà all’area archeologica attraverso la Galleria Martusciello, che conduce all’antica spiaggia, da dove il visitatore, attraverso un percorso circolare, potrà visitare l’intero scavo, modulando liberamente la durata complessiva della propria visita con l’ausilio delle indicazioni fornite dal personale di vigilanza e della segnaletica.

Le persone con disabilità motoria trovano on line la mappa con le indicazioni utili e potranno rivolgersi al personale di vigilanza presente all’ingresso per ricevere assistenza e indicazioni sul percorso di visita. Saranno consentite anche visite con guida turistica in piccoli gruppi di massimo 10 persone.

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